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Una mattinata in città

Come spesso accade, anch’io come tanti altri teatini, sono preso dal fare una passeggiata per la città, specie di sabato, quando si lavora meno in centro, gli uffici sono chiusi e ognuno è libero di dedicarsi a quello che più ama fare.  –  Scendo da “Colle Marcone” con la macchina, abitualmente salgo dalla Via per Popoli, fino a Via della Liberazione, dove trovo facilmente un posticino per parcheggiare in sicurezza, il venerdì per via del mercato settimanale, parcheggio invece lungo la salita di Via De Turre, cerco di collaborare alla conformazione della città, evitando di essere invasivo.  –  Lungo la via per Popoli, hanno cominciato (almeno voglio pensarlo), i lavori di rifacimento del manto stradale, forse tutto è legato al prossimo passaggio ciclistico del “giro d’Italia”, al momento …, il tratto in questione, appare ancor più disastrato di prima, mi auguro di aver pensato bene e che questo sia solo una fase preparatoria per un lavoro più uniforme su tutto il piano stradale.  –  Proseguendo verso la meta prefissa, poco prima di arrivare al villaggio Filippone, in corrispondenza delle scuole, si nota bene l’ennesima perdita di acqua che fuoriesce copiosa dal manto stradale, oggi sabato, siamo al terzo giorno di questo spreco inutile per colpa dall’ente gestore.  –  È ormai un evento ciclico questa perdita in quella zona, dovuta forse all’inevitabile movimento della collina molto sovraccarica, a me appare ancora più grave rispetto alla pecca di un qualsiasi cittadino, non ci sono scuse, l’acqua è un bene comune che diventa “sempre più prezioso” e purtroppo raro.  –  Intanto che la strada continua a essere tutta sconvolta da ripetuti affossamenti, crepe e buche che a lungo andare, procurano danni alle nostre auto …, (mi viene da pensare che ci siano accordi sottobanco, tra enti della gestione stradale e meccanici-carrozzieri), una vera mancanza di rispetto per gli utenti che pagano non solo salato, ma anche inutilmente un servizio non reso come previsto dalla ripartizione dell’imposta di bollo e tutte le altre tasse che gravitano sull’uso dei mezzi di locomozione.
Sono seriamente amareggiato da questo stato della mia città, so bene che non è la sola a trovarsi in questa condizione, a cominciare dall’ingresso a Trieste, dove inizia l’avventura stradale, (mi riferisco chiaramente alla circolazione fuori da quello autostradale).  –  Una vera desolazione queste strade, sicuramente, mettono in risalto la carenza di fondi che Comuni e Province hanno da qualche anno a questa parte …, però, non posso sottacere che c’è anche una naturale distrazione da parte di eletti nelle varie amministrazioni, che quasi “fanno a gara per non fare” neanche quel poco che potrebbero, solo con un minimo di buonsenso e responsabilità per l’incarico che ricoprono.  –  Torno a parlare della mia città, inutile fare nomi, i nostri cari (in senso di costi che la comunità deve sostenere), amministratori girano in lungo e in largo la città, è facile incontrarli per il corso o la villa …, (mi direte che anche loro hanno diritto di fare il consueto struscio), mi pare giusto e comprensibile, però, almeno per mettersi all’opera e sanare quello che è sotto gli occhi di tutti, (turisti compresi).  –  Un amministratore, poiché eletto a seguito di una sua candidatura libera o su proposta del suo partito, ha in dovere di sorveglianza, di controllo sul territorio, anche il sabato e possibilmente anche la domenica, senza escludere le festività infrasettimanali e le 365 notti dell’anno, non è una mia pretesa, è solo un compito che si sono assunti all’atto della loro elezione, a sindaco o altro incarico.  –  Una vera normalità quindi incontrare questi eletti che si fanno le “famose vasche” non una sola volta, con gli amici, sottobraccio un fascio di quotidiani (dell’ente, ritirati presso l’edicola convenzionata), eletti che portano a passeggio il loro cagnolino, ma occupati a leggere post e messaggi sul cellulare, quindi a dare risposte senza preoccuparsi di quello che combina il piccolo cagnolino, eletti che vanno a spasso con i mariti o le mogli, anche spingendo carrozzine di neonati …, questo, non solo il sabato, ma anche nei giorni di mercato, di mercatini …, praticamente una storia di tutti i giorni.  –  Non penso proprio che accada solo durante questa mia breve permanenza in città, osservando nella mia permanenza, penso sia proprio un loro quotidiano vivere, se questo comportamento, porta a un miglioramento di visibilità per la città, sarei il primo a essere contento e soddisfatto …, ma, così non è, se a ridosso del bar Sigismondo (in Piazza Trinità), resta il pattume ammucchiato per più giorni.  –  Trovo sia insufficiente anche la “cultura del cittadino”, pure chiamato alle sue responsabilità, (cani lasciati senza guinzaglio), genitori e nonni spesso seduti nelle diverse terrazze dei bar a consumare o fare quattro chiacchiere con (il fortunato incontro del giorno), lasciando libero figli o nipoti, che molto spesso combinano piccoli guai non solo a se stessi.
Non sono a processare nessuno, la mia è solo una spontanea e cruda riflessione, sullo stato di abbandono cui versa la mia città, resta difficile per me accettare quel che ho sopra esposto, per non perdere il mio ottimismo e anche per rispondere a qualcosa che dentro di me si agitava, sono andato a rilassare mente e spirito in un luogo a me molto amico e caro, “il cimitero”.  –  Una lunga e bellissima passeggiata tra viali ombrosi e silenziosi …, ricchi di tanto inutile sfarzo, ma almeno capaci di rasserenare gli animi, stamattina mi sono trovato a riflettere anche su un comportamento a me molto familiare, “il saluto tra sconosciuti”, proprio così, persone occupate a pulire cappelle e tombe dei loro cari che al passaggio di chiunque dicono quella magica parola da tanti dimenticata, “buongiorno“.  –  Davvero si prova una piacevole sensazione, rafforzata anche dall’ottima pulizia dei viali, dei bidoni dei rifiuti che ho trovato ovunque, dal cancello principale del Piazzale Sant’Anna, fin sotto la camera mortuaria.
Come sempre accade, ho trovato scritte non desiderate, di conoscenti e amici, come anche di lontani parenti, oltre la curiosità che a me prende sempre, per le varie architetture dei nostri cimiteri, molto diversi da quelli ortodossi di Romania.
Tutto questa buona predisposizione trovata dentro il cimitero e i ricordi che tornano nel vedere i “tanti visi cari” …, ha placato la mia rabbia di primo mattino.