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Mont Saint Michel 4/10

-Francia-  quarto racconto di 10 

È “una piramide sul mare“, non c’è posto migliore al mondo di Mont Saint-Michel per assistere all’affascinante spettacolo delle maree offerto dalla natura …, avanza rapida quanto un cavallo al galoppo“.  (Victor Hugo) 

Così, lo scrittore, ha definito il luogo che andrò a raccontare in questa pagina, lui prima e meglio di me, ha saputo descrivere il fenomeno delle maree che si può ammirare in determinati momenti della giornata, in modo spettacolare.  –  Ormai, mi sono lanciato in quest’avventura su San Michele, dalla lontana Irlanda, devo arrivare in quel d’Israele, per concludere il mio proposito, nel mezzo di questi due paesi, ci sono i luoghi che parlano e testimoniano con immense costruzioni, suddivisi tra Abbazie, monasteri, chiese, chiesette, santuari, edicole e tanto ancora che in qualche modo, danno la misura della venerazione, che non hanno solo i cattolici cristiani.  –  Passare da un luogo all’altro, mi accorgo di incontrare diversità che mai avrei pensato ci fossero, anche se i luoghi li racconto senza averli visitati, per la mia fede cattolica, poiché sono stati in diversi luoghi religiosi; da San Pietro, alla Madonna di Loreto, Assisi, Santa Rita, San Pio, Sant’Antonio, San Gabriele, San Nunzio ecc, senza atteggiarmi a cicerone, ma solo con la praticità acquisita nella moltitudine dei posti che ho visitato, (perdonate magari la mia scadenza nel ruolo) e sopportatemi cristianamente.  –  Come disse Sant’Agostino …, provo un “santo piacere” mentre sono a scrivere questi racconti, che di proposito oltre al tema religioso, trasporto anche su altre attrattive che si può trovare sul posto della nostra visita, sono tante le cose che coinvolgono ed è bene essere informati, proprio per non perdere le belle occasioni cui possiamo beneficiare, dalle origini storiche a quelle che possono essere i divertimenti, cerco di non trascurare niente.  –  Dopo l’Inghilterra, si prosegue per la Normandia, nel medioevo, la definizione di normanni, identifica gli “uomini del nord”, come nei secoli più indietro, (Svedesi, Norvegesi, Danesi), erano chiamati “vichinghi”, la regione è a nord della Francia, il mio viaggio continua e fa sosta a 300 km in linea d’aria ancora su un’isola, quella di “Mont Saint-Michel”, i nomi simili sia in Inghilterra, sia in Francia, perché entrambe le isole dedicate all’Arcangelo.    Anticamente l’agglomerato si trovava nel mezzo di una foresta ed era utilizzato dai druidi di alcune tribù celtiche, che vivevano nella foresta, l’abate Gilles Deric, storico bretone del XVIII secolo, scrive che il santuario era dedicato a Beleno, (il dio gallico del Sole), noto come (Mons vel tumba Beleni), “Monte o tomba di Beleno“, diventa poi “Mont-Tombe“, infine, il santuario in onore di San Michele Arcangelo, nelle diverse lingue, “Mons Sancti Michaeli in periculo mari” (in latino), “Mont Saint-Michel au péril de la mer” (in francese) e “Monte San Michele al pericolo del mare” (in italiano). Storicamente dal IV secolo, diverse chiese sorsero nella zona per diffondere il cristianesimo, sulla roccia dell’isola, erano due i luoghi di culto, su in alto l’oratorio dedicato a Santo Stefano e in basso, un altro dedicato San Sinforiano, (il primo martire cristiano dei Galli), pure molto visitato, per la presenza di San Colombano, il monaco irlandese, evangelizzatore d’Europa, che attorno al 590 saliva su in preghiera al Santo Stefano, durante il cammino che doveva condurlo a Luxeuil ed infine a Bobbio.  –  Mont Saint-Michel, è il nome della baia, situata tra due punte, la bretone Grouin e la normanna Champeaux che si apre sull’oceano Atlantico, nel golfo di Saint-Malo, l’isolotto ha una superficie di circa 7 ettari e 960 metri di circonferenza, formata dai detriti trasportati dalle acque di tre fiumi molti secoli fa, (infatti, l’isola prima dell’arrivo dei romani non era circondata dal mare ma dalla foresta di Scissy), adesso ci sfocia solo il fiume Couesnon. All’epoca meno felice di oggi, quando le visite si facevano solo con la bassa marea, c’era un modo di dire, per la pericolosità del momento: “Si tu vas au mont, fais ton testament” (Se vuoi andare a Mont Saint Michel scrivi prima il tuo testamento), spesso, i pellegrini finivano inghiottiti per la loro stessa imperizia, cercando rifugio sull’isola, che in pochi attimi, era invasa dalle acque.  –  L’isola, nella sua natura, è una roccia di formazione granitica, con la sua magia, (non mi perdo nella spiegazione tecnica), ma è capace di trasformarsi da isolotto a collina (e viceversa), nella fase di alta marea, nient’altro si vede se non il grande comprensorio religioso, quando invece si trova dentro il fenomeno della bassa marea, appare una grossa area sabbiosa, chiamata “piano mesolitorale” calpestabile, è tra i più spettacolari panorami francesi.  –  Nelle definizioni tecniche, ci sono parole come “tidale e sizigiale”, che spiegano meglio quel che accade, l’acqua si ritira di 25 km è questo che rende l’isola accessibile e torna dodici ore dopo, con onde alte mezzo metro, sull’alto della roccia, la costruzione si erge ancora di 92 m sul mare e con la statua del Santo, in cima alla guglia dell’abbazia, arriva a 170 metri.  –  La diga di accesso al Mont Saint-Michel, costruita nel 1880, favorisce il flusso dei fedeli e contribuisce anche alla loro sicurezza, ma fa da cancello alla sabbia, che per il suo accumulo, secondo i rilievi fatti, l’isola rocciosa potrebbe modificare proprio alla base la sua natura, non è l’unico problema se si prevede l’utilizzo di passerelle sospese. L’isola, è (attraente, ma anche molto preoccupante) con il fenomeno delle maree, subisce miglioramenti già con l’arrivo dei romani, con l’invasione dall’acqua che aumentava sempre più, nascono nuove strade che attraversano tutta l’Armorica (nome con cui i romani chiamavano il territorio tra la Loira e la Senna) …, poi arriva il saccheggio dei Franchi nel 460 d.C. e nasce l’avventura.  –  La storia di San Michele in Normandia, comincia con il vescovo (per acclamazione), Aubert d’Avranches, della famiglia dei signori di Genêts, nativo di Avranches, che spesso, si recava a pregare sul “Mont-Tombe”, nell’anno 708, durante le sue meditazioni, ebbe l’apparizione dell’arcangelo che gli chiese di erigere sul quel monte, una chiesa in suo onore.  –  Solo dopo altre due apparizioni, il vescovo abbandonò le sue titubanze anche perché …, l’Arcangelo, per farsi ascoltare, gli infilò con forza il dito sulla fronte, Aubert, capì al risveglio, che il sogno era quasi “una realtà incomprensibile”, si ritrovò con una cavità sulla fronte, che lo porta a comprendere la verità e l’ordine, era la terza volta che aveva questo tipo d’incontri, ci furono poi altri segnali, che finalmente lo portano all’ubbidienza.  –  Diverse le versioni sulle informazioni da Monte Sant’Angelo, se furono due monaci, inviati per visionare la già famosa “grotta di San Michele”, oltre che per riportare qualche reliquia dal luogo (o ci furono solo delle lettere), ma il 16 ottobre del 709, l’isolotto cambia nome, da Mont Tombe, diventa “Mont Saint Michel”, con la consacrazione dell’Abbazia fatta costruire da Aubert, che provvide anche a creare un capitolo composto di 12 canonici.  –  Aubert d’Avranches, prima di morire, nel (720 – 725 non è certa la data), fece costruire anche la chiesa parrocchiale di Saint Pierre, (con la sua bella Madonna nera), fu sepolto secondo i suoi desideri, nel coro di Mont Saint-Michel, il suo corpo nel 1012 (forse per la canonizzazione), fu sottoposto a una ricognizione e quando nel 1792 comincia la rivoluzione, il cranio chiamato “capo di Saint Aubert” con lo stigma del dito dell’arcangelo, (poiché il Santo, era molto venerato), fu messo in salvo da un medico, Louis-Julien Guerin, che nascose la reliquia col pretesto di compiere degli studi.  –  Infine, nel 1856, il cranio fu trasferito definitivamente nella basilica di Saint-Gervais – Saint-Protais di Avranches, messo in una teca e conservato, è ben visibile secondo la leggenda, il foro sulla fronte provocato dal tocco del dito di San Michele.  –  L’abbazia di Mont Saint Michel, da subito fa le sue conquiste, forse proprio per merito di San Michele il suo mito si espande e ovunque sempre su altezze di montagna o collinose si ergono chiese e monasteri, il fatto che era un luogo di culto meta e di tanti pellegrini anche famosi, l’arricchisce di contenuti storici, anche un matrimonio celebre fu celebrato, quello del re di Francia Roberto I.  –  Storicamente, l’Abbazia, venendosi a trovare al confine con il ducato di Bretagna, fu curata dai conti di Rouen, poi duchi di Normandia, poiché situata in una posizione strategica, dal 933 d.C. il monte guadagnò un’importanza strategica con William “Long Sword“, Guglielmo I, duca di Normandia, che s’insedia nell’area, facendola diventare parte della Normandia, sceglie San Michele a protettore dei normanni e santo nazionale, in seguito, nel 966, con l’aiuto del duca Riccardo I (943-996), esce la bolla papale, l’Abbazia diventa benedettina, gestita dagli stessi provenienti da Saint Wandrille.  –  Un villaggio si sviluppò ai piedi del santuario per dare accoglienza ai pellegrini, erano i duchi di Normandia e i re di Francia, con i loro doni a far crescere l’isola, provvedendo anche alla costruzione dell’abbazia, tanta testimonianza appare sull’Arazzo di Bayeux, nel 1065, il monastero di Mont Saint Michel, dette il suo sostegno al duca Guglielmo di Normandia, nel diritto al trono d’Inghilterra e questo porta alla nascita di una proprietà sul lato inglese della Manica, dove una piccola isola diventa un priorato normanno col nome di St Michael’s Mount of Penzance.  –  Quello che ha contribuito molto a rendere famosa l’isola, anche la protezione che aveva dalle maree, che hanno fatto del loro meglio per la difesa dagli attacchi, resta celebre la “Guerra dei cent’anni”, dove gli inglesi nel 1337, fecero ripetuti attacchi, senza riuscire a prenderla, tutto dovuto alla fortificazione con immense mura, dell’abbazia, con tale costruzione, il posto fu definito “luogo simbolo dell’identità francese” e si rafforzò anche il mito di San Michele, che operava con i suoi diversi miracoli, anche il Comune, riconosce e mette sullo scudo comunale lo stemma del Santo.  –  La ricchezza dell’abbazia e il suo prestigio, durò fino al periodo della riforma protestante, nel medioevo, poi, qualcosa nel mondo europeo cambia, l’abbazia scade e diventa dormitorio e ospedale, nel 1791, con la rivoluzione francese i monaci furono cacciati e il complesso trasformato in una prigione, dove dal 1793, furono incarcerati tanti politici di alto profilo, contrari alla nuova politica, oltre 300 sacerdoti contrari alla nuova costituzione civile.  –  Per oltre mezzo secolo, resta prigione, poi nel 1836 comincia una campagna per ridare al luogo il ruolo che le competeva, anche per quel particolare e unico architettonico che aveva, tra i grandi che si misero a capo delle proteste, non poteva mancare il grande Victor Hugo (padre del romanticismo francese).  –  Di questo poco edificante momento di vita, si conservano alcuni pezzi, come la ruota “monta vivande”, usata per sollevare i rifornimenti dentro e fuori il complesso e passare il pasto ai reclusi, la prigione chiusa nel 1863, il monte affidato alla diocesi di Coutances, che nel 1874, diventa monumento storico nazionale. Gli ultimi cambiamenti, ci sono stati nel 1966, in occasione del millenario della fondazione, con il ritorno di una piccola comunità monastica benedettina che si insedia nell’abbazia, ma solo per un periodo provvisorio, nel 2001 un nuovo arrivo, la “Fraternità monastica di Gerusalemme”, ancora oggi presenti perché è diventata la loro sede.  –  Per le ricostruzioni comunque sono stati riutilizzati tutti i vecchi materiali, molto è andato perso, per incuria, per le guerre, per i periodi di abbandono, anche per gli incendi, (segue lo specchietto), del recuperato, specie le pietre, rilavorate con grande pregio e bravura, da scultori del posto che hanno lasciato (e sono visibili), numeri e sigle del proprio identificativo, dal vicino arcipelago delle Sciosic provengono i nuovi graniti. Oltre i numerosi incendi, ben 12 …, in ordine di data: nel 992, 1112, 1138, 1204, 1300, 1350, 1374, 1433, 1509, 1594, 1776, 1834, quella del 1776 forse la più disastrosa, perché distrusse la campata a tre navate che fu poi ricostruita nel 1789, un crollo avuto nel 1700, distrugge la cappella di Sant Etienne e l’infermeria.  –  Nel percorso per arrivare all’abbazia, la strada è tutta in salita, come ogni dove, negozi di ogni genere, una volta anche un’officina che produceva in proprio tutto il materiale per i fedeli, souvenir ecc, visitare l’intera costruzione, già dalla visione esterna si capisce che è di enorme difficoltà, impensabile andare senza una guida, oltre la fede, scatta dentro di noi la curiosità e non si premia questa necessità solo entrando, per uscire dopo aver solo visto, (la mente va nutrita), il percorso è lungo ma anche incasinato, oltre gli stili che si vedono diversi, bisogna capire l’esigenza, gli usi e costumi diversi che stava nell’epoca.  –  Il momento culminante è senza dubbio la visita dell’abbazia che sovrasta l’immensità della baia, in tanti ci hanno lavorato per darle quest’ineguagliabile bellezza, quel che oggi appare, è unico, si possono ammirare ogni forma di architettura europea, una fusione perfetta tra i vari stili che si sono susseguiti nei secoli e vanno dal romanico, al carolingio, al gotico.  –  Molti edifici erano separati, verrebbe da dire anche con un certo fantasticare, sono riusciti a creare spazi armoniosi, il grosso dell’abbazia, riunita e alzata su tre livelli, con delle innovative tecniche, da quelle collaudate “a botte piena”, fino a pensare con un certo ardire a dei “passaggi sospesi” per collegare gli alloggi degli abati da un palazzo all’altro, tutto il complesso abbaziale è un susseguirsi continuo di colonnati, che risaltano giù alla base, ma soprattutto nella sala dei Cavalieri e nel refettorio.  –  Dalla visione fatta nel video (allegato), quel che meraviglia molto, sono le dimensioni che hanno tutti i locali dentro la mastodontica costruzione che presuntuosa, si alza di 80 metri, nei tre livelli:

__ il I piano, si presenta con una struttura molto robusta nelle mura e nei pilastri, per contenere tutto il peso sovrastante, era riservato alla dispensa e agli alloggi plebei;

__ il II piano, era predisposto per ricevere re, patrizi e cavalieri, con il grosso salone dei “visitatori”, la sala delle armi e l’ottima vista sull’oceano;

__ il III piano, con il “grande chiostro”, sull’edificio detto “della meraviglia”, le sue numerose colonnine dove montano le arcate nei quattro lati, affacciandosi sul bel giardino della “Merveille“, ricco di siepi e fiori, (creato con una donazione del re Filippo Augusto XIII dopo aver conquistato la Normandia), al centro una grande statua del santo, restaurata nel 1987 dallo scultore Hemmanuel Fremie.

C’è l’ambulacro, che porta nei vari ambienti di vita degli abati, dalla cucina al refettorio, al dormitorio, all’archivio, che era molto austero, in regime di povertà e meditazione, anche il mangiare, tutti nel refettorio in completo raccoglimento, sì, perché tutto avveniva nel silenzio, ascoltavano i “canti benedettini” e per il resto c’era da gesticolare. Su questo piano, anche la grande chiesa, è molto bella la cappella dedicata a Maria Maddalena e sul suo terrazzo, si ascolta un suono di violini, accompagnato dallo stridio dei gabbiani che volano ovunque, si resta presi dall’incantevole panorama, che arriva anche ai due più grossi isolotti del Mondol e Tombeloin, infine, gli occhi in alto, con lo sguardo sulla guglia più alta c’è la statua del Santo che vigila su tutto.  –  Attraverso i diversi accessi sui vari livelli, si possono osservare il refettorio e la chiesa della vecchia abbazia e tanto altro, ma un piccolo elenco, vale la pena fare, almeno con qualche appunto in mano si gira meglio; (la ruota monta vivande …, la cripta, detta dei grandi pilastri, la Madonna di Mont du Tombe …, l’ossario dei monaci), fin su in alto alla scalinata, che finisce, oltre è (interdetto al pubblico), ma si accede all’interno di altre grotte.  –  E ancora, “lo scriptorium”, (sotto il chiostro), dove sono conservate 550 opere scritte dal 1774, dai monaci benedettini che furono spostati allo scrittorial di Havrams per (evitare ruberie naziste), infine, la sala dell’elemosiniere adesso è stata trasformata in Book-shop, arredata con alcuni dipinti e una statua del Santo …, la cappella mortuaria, dove ancora ci sono tracce di affreschi sui muri in tema di morte, gli alloggi abaziali contenevano la moltitudine delle reliquie dalla Terra Santa e dall’Italia.  –  Oltre quel che contiene l’abbazia, sono accessibili al pubblico, altri posti da visitare:

__ La piccola chiesa di “Saint-Pierre”, risalente al secolo XI-XV, “la parrocchia”, dove quasi nessuno entra, è sempre vuota, all’interno, è custodita una venerata statua di San Michele in lamina d’argento, con i turchesi incastonati, è come entrare nel Suo cuore, nell’immancabile sosta, qui, anche la Cappella di Saint Aubert del XIII secolo, abbarbicata sul roccioso sperone, il cranio sull’altare dentro una teca.

__ l’archeoscopo “l’Archéoscope”, con il suo appassionante spettacolo multimediale che racconta la storia di questo luogo eccezionale;

__ Il museo del mare “Musée Maritime”, che, oltre a presentare il fenomeno delle alte maree, espone una magnifica collezione di 250 vecchi modelli di navi;

__ Il museo storico “Musée Historique” che ripercorre 1300 anni di storia attraverso una ricca collezione di oggetti antichi;

__ La “Logis Tiphaine”, dimora storica del cavaliere “Beltrand di Superspin” e sua moglie l’astrologa “Tiffany Rouguenel, (nella discesa, dopo l’abbazia);

__ Lo “Scriptorial” ad Avranches, un bel museo a misura di bambino che presenta i manoscritti medievali del Mont Saint Michel con ampie spiegazioni di quanto realizzato e esposto.

__ Anche bello il giro delle mura medievali, dalla via d’ingresso della Porte de l’Avancée, lungo la cerchia dei bastioni, si arriva alla Porte du Boulevard, “con i suoi cannoni” e la Porte du Roi, sulla quale si notano i fregi dell’abbazia e della città, sull’ultima porta, si entra nella Grand Rue, con tante costruzione risalenti al 1400-1500 ricchi di numerosi negozietti caratteristici dove appare la scalinata Grand Degré di ben 350 gradini che porta nel cuore dell’Abbazia.

__ “Villedieu les Poêles”, nei pressi, è una piccola cittadina molto celebre per le sue tradizioni artigianali, in particolare per la lavorazione del rame.

Il Mont-Saint-Michel e la sua baia, conosciuto pure come “la Meraviglia dell’Occidente” ha una sua straordinaria bellezza, nel 1979 tutto è stato classificato e aggiunto alla lista UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’importanza culturale, storica e architettonica, come bellezza naturale arricchita dalla mente e dalla fede dell’uomo, è uno dei monumenti più noti della Francia, visitato da oltre 3 milioni di persone ogni anno, dietro solo alla Tour Eiffel e alla Reggia di Versailles, rientra nella Top 3, a vederlo non si fatica a crederlo.  –  Si arriva dall’Inghilterra, facilmente via mare, da altre località, in aereo fino a Parigi, o con la linea ferroviaria, (fino a Pontorson), poi con i pullman o con l’auto, sulla A – 13, a Caen prendere la A – 84 e uscire alla porta 34, per proseguire verso Saint-Brieuc sulla Strada Nazionale 175 …, sempre tenendo bene a mente i limiti di velocità imposti sul suolo francese.  –  Il costo del pullman, circa 15 €, 4 ore il tempo di percorrenza, a volte, ci sono ingorghi anche di 1 ora, l’arrivo al grosso parcheggio costruito nel 2012, l’auto paga per l’intera giornata, € 12, dopo aver passato a piedi il ponte-passerella, o con le navette, fino al principale ingresso della (Porte de l’Avancée), ma si può entrare anche dalla secondaria (Porte Eschaugette), meno trafficata. Normalmente la visita guidata di gruppo è gratuita, si può anche prenotare al sito ufficiale:

www.mont-saint-michel.monuments-nationaux.fr.

Il prezzo dei biglietti d’ingresso all’abbazia non include la guida o la visita con audioguida.

Adulto € 10 – under 26 anni residenti UE gratuiti – Ridotto gruppo € 8, audio guide (anche in Italiano) 4 €.

dal 2 gennaio al 30 aprile: aperta tutti i giorni 09:30 – 18:00

dal 2 maggio al 31 agosto: aperta tutti i giorni 09:00 – 19:00

dal 1° settembre al 31 dicembre: tutti i giorni 09:30 – 18:00

Nei mesi di luglio e agosto, si può entrare nell’abbazia, anche di notte, fino a mezzanotte.

Chiuso 1 gennaio, 1 Maggio e 25 dicembre.

Le Messe solo nei giorni di martedì e domenica ore 12:15.

Curiosità …, che da qualsiasi prospettiva si guarda, la baia del Mont Saint-Michel è meravigliosa c’è la sabbia, i pascoli erbosi, i mitili, mare e cielo che si dividono all’orizzonte un una luce che in un paesaggio che ha subito delle continue evoluzioni, diverse le attrattive e le curiosità che riporto in seguito, come notizia che vanno ad aggiungersi al secolare tesoro luogo di venerazione.

__ Una delle attrazioni principali della città e il centro storico, cinto interamente da mura del XII secolo e la Cathédrale Saint-Vincent-de-Saragosse de Saint-Malo, un edificio la cui costruzione iniziata nel XII secolo, finta nel XX secolo, dopo molti restauri dove lo stile romanico e gotico, trovano il modo di unirsi.

__ Un borgo ricco di fascino nella stessa zona poco lontano, per il suo centro storico di origine medioevale, ben conservato dove si trova oltre la Chiesa di Saint Sulpice, in stile gotico costruito fra il XIV e il XVIII secolo e una fortezza medioevale tra le più grandi d’Europa, datato dal XII al XV secolo, il “Castello di Fougères”, il nome dalla località.

__ Nei pressi di Mont Saint-Michel vale una visita a Granville, una città fortificata dagli Inglesi nel XV secolo, molto visitata grazie ai suoi monumenti, palazzi pittoreschi dei secoli XVI e XVIII e case caratteristiche, tutt’ora, conserva la cintura muraria, le tracce di un passato militare e religioso, è pure stazione balneare arroccata su un promontorio roccioso, e anche nota come “la Monaco del Nord” per le numerose manifestazioni che vi si organizzano, il Festival di “Sorties de bain“, il Carnevale di Granville e le numerose regate estive, è una vera istituzione.

__ Grazie ad un percorso allietato da suoni e luci solo in estate, è possibile osservare con occhi diversi l’intero isolotto, con una veste inedita, lo sguardo sull’alto nel buio della notte, nei giochi di luce, grande il risalto della chiesa abbaziale, l’ambulacro dei monaci, il chiostro, il refettorio, i “giardini di Merveille“, spettacolare.

__ Non può mancare la traversata a piedi nudi della baia di Mont Saint-Michel, è un’esperienza unica e indimenticabile da fare, ma è consigliato essere accompagnati da una guida, è forte il pericolo che può verificarsi se non si conoscono rimedi in caso d’imprevisti.

__ Luigi XI re di Francia, che nel 1469 fondò l’Ordine di San Michele, aveva pensato che la chiesa di Mont Saint-Michel dovesse essere la cappella per l’Ordine, la sua idea non poté mai andare il porto a causa della sua grande distanza da Parigi.

__ Tra le curiosità vale citare la presenza di due bombarde in ferro battuto, lasciate dagli Inglesi nel loro fallito assedio alla piccola isola nel 1423 – 1424, sono ancora visibili vicino al muro di difesa esterna, sono state battezzate come “le Michelettes”.

__ Lungo la strada principale, “la Grand Rue”, tutta lastricata di pietre, pure molto stretta, che sale su verso l’abbazia, si trovano molti edifici risalenti al XV e XVI secolo, sono da visitare la Chiesa di San Pietro, edificata sui resti di un santuario del XV secolo e la Porte du Boulevard.

__ Nel mezzo della baia del Mont Saint Michel, nel litorale che si estende verso ovest, dove nella zona di “Vivier-sur-Mer”, le cozze, crescono sugli alberi …, nel 1954, con una nuova tecnica, (sono state piantate nella sabbia file di pali) e con l’ambiente favorevole, è stato attivato un impianto di notevole dimensione per la produzione di mitili “moules de bouchot”, tutto sembra un frutteto, alberi, dove crescono i bivalvi attaccati come grappoli.

__ Diversi sono gli hotel dove è possibile alloggiare, (ovviamente, ci sono anche un’infinità di ristoranti, pizzerie e quant’altro con cucina locale e internazionale), dentro e fuori dalle mura, (sulla parte bassa), alcuni semplici e confortevoli, altri che offrono camere spaziose, tutte sono ben collegate al Monte con le navette gratuite in sosta nei pressi, sono le più convenienti e anche disponibili all’istante.

__ Il posto, nel gergo locale viene anche chiamato “Gargant”, in riferimento, al transito fatto dalla mano d’opera prestata dalle popolazioni pugliesi del Gargano, (da Monte Sant’An­gelo), dove pure insiste un antichissimo santuario del Santo, chiamati per edificare il monastero.

__ Grazie al decennio di lavori, (2005 – 2015), fatto per contenere il fenomeno delle maree e dare più impulso al turismo, è possibile osservare attraverso un lungo ponte che funziona da passerella, osservare le grandi maree, vedere il Mont Saint-Michel come nella sua antica natura, come una vera e propria isola in mezzo al mare.

__ Bisogna sapere che il sagrato è il posto migliore dove si può godere la visione dell’intera baia, anche durante le grandi maree, la funzione di altezza aggiunge tanta meraviglia.

__ Nel borgo, ci sono numerosi immobili costruiti nei secoli passati, che sono stati riconosciuti e classificati come monumenti storici, nella loro individualità, alcuni di questi, sono dei piccoli musei, che fanno rivivere la storia del luogo, mentre l’intero sito, ha questo titolo, dal 1862, da sapere che in alcuni di queste antiche costruzioni, spesso si organizzano interessanti eventi culturali, come nella stessa Abbazia, dove si aggiungono dei concerti di musica classica.

__ Tutto il litorale che si porta fin sulla punta di Grouin, appare a tratti selvaggio, nel momento della bassa marea, si scoprono tratti di spiaggia sabbiose, anche soggetta al fenomeno di sabbie mobili “spugnose”, che si mischiano a pascoli erbosi pieni di pecore, tutto l’insieme favorisce il passeggio e vedere la bellezze paesaggistica.

Proprio sul finire, come nei precedenti racconti, anche in questo, allego alcuni video che ho trovato su You-tube, consiglio questi 4 perché diversi tra loro ma riescono a rendere l’idea dei posti:

https://www.youtube.com/watch?v=3c8_uvIz2GI     (descrizione in italiano)

https://www.youtube.com/watch?v=Bg-An7TQBbI   (decisamente il migliore)

https://www.youtube.com/watch?v=p5_yV7P0YI8    (bella la base musicale)

Adesso, ci spostiamo di ben 1000 chilometri, entriamo nel cuore della spada di San Michele, sono questi i chilometri di distanza, che separa Mont Saint Michel dalla Sagra di Val di Susa, in Piemonte, dove lungo la famosa linea retta …, sorge il quarto santuario anche questo, un luogo sacro che si unisce e prosegue.  –  Grazie al mio amico e omonimo di nome Antonio, ho scoperto questo brano che completa il mio racconto https://www.youtube.com/watch?v=D13JIc-tYGY&feature=share&fbclid=IwAR1a9vS0QprZ_-rRnZ-5qLNrBFFMA60nvle-ks3FEVvB5-IkAgCf2GVTgmM