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Raffaella La crociera

Potrebbe sembrare solo una cortesia, invece a me appare come un dovere aprire questo racconto con la poesia di un’altra persona …, per giunta una bimbetta che nella sua breve vita, ha lasciato una grossa testimonianza di solidarietà che molti di noi, specie nei difficili momenti che stiamo vivendo, dovremmo imparare. 

“Er zinale” (Il grembiule) 

Giranno distratta pe casa,
tra tanta robba sfusa,
ha trovato – ah! come er tempo vola –
er zinale de scola.

Nero, sguarcito,
un po’ vecchio e rattoppato,
è rimasto l’amico der tempo passato.

Lo guarda e come se gnente fusse
a quell’occhioni spunteno li lucciconi,
e se rivede studente allegra e sbarazzina
tanto grande, ma bambina.

Lo guarda e come un’eco risente
quelle voci sommesse: Presente!
Li singhiozzi, li pianti,
li mormorii fra li banchi,
e senti … senti …
pure li suggerimenti.

Tutto rivede e fra quer che resta,
c’è la cara sora maestra.
Sospira l’ècchese studente, perché sa
che a scola sua non ce potrà riannà.
Lei cià artri Professori, poverina.
Lei cià li Professori de medicina.

N.B. non ho trovato la traduzione in lingua, ma non dovrebbe essere difficile da leggere.

Sono un po’ a ripensare sulle mie scritture, stanco delle riflessioni sulla politica, ormai solo per pochi, tutti sono pieni e stanchi per quel che si vede, si sente e si legge ovunque, io ripiego sul racconto delle “storie di vita” anche perché mi piacciono, resto affascinato e spesso mi danno emozioni, sono davvero tante le storie, diverse ma anche simili nei tempi o nei luoghi.  –  La poesia appena sopra, è stata scritta da Raffaella La Crociera, una piccola romana che non c’è più, non sono molti a conoscerla, neanch’io ero a conoscenza della sua storia, sono fortunato che no un’amica (Sandra), che da sola va in “avanscoperta” e dove trovo il mio interesse, mi ci ficco.  –  Su questa pagina invece la mia scarsa conoscenza è …, poco male perché ho scoperto che forse solo un quarto dei romani, ricorda la piccola poetessa malata che nel suo “altruistico pensiero”, prima di morire, aiutò gli alluvionati con le sue poesie, come dire, quasi una storia da libro Cuore. Non sono molte le recensioni da poter fare sulla piccola Raffaella, è certo però che aveva il dono di saper scrivere, comincia la sua breve avventura di scrittrice all’età di sei anni i suoi primi versi su un quaderno a volte in lingua ma era nel dialetto romanesco che sprizzava le sue ilarità, era solita ispirarsi sulle storie quotidiane ricche di niente, che lei rendeva interessante con la spontaneità, perché riusciva a trovare negli avvenimenti del suo quartiere al “Testaccio”, qualche spunto per scrivere creando commozione, meditazione e spontaneità.  –  Oggi pensare di fare un gesto simile, con gli attuali mezzi di comunicazione tutto si riduce a qualche minuto di fatica, giusto il tempo tecnico per lanciare in rete il messaggio …, poi tutto funziona in automatico, sono i “commenti e i mi piace” che fanno tutto il resto, le condivisioni allargano sempre più la fascia dei lettori, il messaggio diventa virale e nel giro di una mattinata il cerchio si chiude, in gergo si dice “avanti il prossimo”.  –  Questa è una storia tutta italiana, vissuta nel decennio successivo alla II’ guerra mondiale, quando il paese faticava non poco per uscire dalle macerie belliche, è la storia di Raffaella La Crociera, la piccola poetessa romana (23 nov. 1940 – 2 nov. 1954), la data di morte è importante, perché i fatti si svolgono solo pochi giorni prima della sua morte, quando nell’ottobre un violento nubifragio colpisce e devasta la costiera amalfitana nella parte del salernitano.  –  Tutti sappiamo della disastrosa alluvione che colpì parte della costa tirrenica così celebre e amata il 25 ottobre 1954, con frane, smottamenti e distruzione, furono 318 i morti, un numero imprecisato di sfollati e oltre 5.000 persone senzatetto.  –  In tutta Italia, partì una gara di solidarietà (parola piuttosto sconosciuta ai più negli ultimi tempi) per le popolazioni gravemente colpite …, era anche la prima volta per la Rai misurarsi in questo campo.  –  Al tempo degli eventi, quasi per tutti era la radio, l’unico mezzo di comunicazione di massa, (pochissime le famiglie con il televisore in casa), Raffaella quasi 14 enne, non era in casa, ma in un lettino d’ospedale a combattere contro “una terribile malattia”, eppure quando la Rai (in vita appena da qualche anno), lancia il messaggio per una raccolta fondi da destinare ai poveri alluvionati, lei si preoccupa e si mette all’opera.  –  A distanza di oltre 60 anni dai fatti, anche con la moderna tecnologia, ritengo la sua idea davvero molto originale, proprio geniale nella sua adolescente innocenza, lei scrive alla Rai nella sua semplicità, dice di essere malata e in ospedale, impossibilitata a muoversi, i suoi genitori pure molto poveri, avevano speso ogni loro bene nella speranza di guarirla dalla malattia, non aveva denaro da poter offrire, “poteva donare solo” una sua poesia.      Non entro nel merito e non mi dilungo sulla malattia, nel 1953 le diagnosticano, il “lupus eritematoso cronico”, una patologia cutanea che nel secolo scorso, era spesso mortale, oggi ci sono ottime possibilità di guarigione, a curarla sono i medici Frugoni, Condorelli, Di Guglielmo e Martori, la famiglia va pure al Santuario di Loreto per invocare un miracolo, ma inutilmente.  –  La domenica di fine ottobre, ultimo del mese, durante la trasmissione radiofonica di “Campo de’ fiori”, il cronista Giovanni Gigliozzi con viva commozione, prima legge la poesia e poi avverte gli ascoltatori che la stessa era messa all’asta …, destinando il ricavato alle famiglie alluvionate.  –  Sappiamo bene come vanno certe cose per noi italiani, aggiungo; una vera fortuna che, ancor oggi, siamo portati a gesti di solidarietà, partecipiamo a ogni malaugurata occasione con grande cuore, il piccolo gesto di Raffaella non rimase inascoltato, tante le offerte ma una in particolare arriva dalla lontana Svizzera.  –  La contessa Cenci Bolognetti, ne resta coinvolta emotivamente, apprezza il gesto e acquista la poesia per mezzo milione di lire, anche un venditore di giocattoli di Roma (Fausto Arnesano), si rende partecipe e decise di regalare alla piccola poetessa la più bella delle sue bambole …, tutto questo accade proprio nel tempo di una settimana poco più, la piccola poetessa informata non riusciva a credere che aveva coronato il suo sogno di aiutare gli alluvionati, la sua iniziativa era andata a buon fine.  –  Il gesto della piccola Raffaella, crea stupore nei romani che scossi per la lezione presa da una piccola concittadina, fecero a gara per inviare doni in ospedale, purtroppo Raffaella non ebbe il tempo per giocarci, il 2 novembre …, il destino si compie tragicamente, la bambola che le aveva regalato il giocattolaio, in bella mostra su un cuscino di fiori bianchi, percorre assieme alla piccola bara, l’ultimo percorso terreno, fino al cimitero monumentale del Verano.  –  Sempre nel mese di novembre, il 18, alla famiglia, arriva una bella comunicazione a firma del senatore Ugo Angelilli, assessore alle scuole di Roma:

Si prega vivamente di voler partecipare alla cerimonia per il Premio della Bontà ‘Livio Tempesta’, si prega di accompagnare la sorellina dell’indimenticabile Raffaella”.

La mattina del 20 novembre, è “Marinella”, la più piccola delle tre sorelle della famiglia La Crociera, che riceve il Premio della Bontà alla memoria di Raffaella La Crociera, piccola poetessa romana, dal Sindaco di Roma Rebecchini.  –  Sempre per la cronaca, il “Premio della Bontà”, vuole ricordare un altro bambino “Livio Tempesta”, morto il 7 gennaio 1951, dopo una breve malattia che si distinse a scuola, il maestro aveva invitato la scolaresca a commentare la morte di un bambino crudelmente ucciso dagli stessi compagni.  –  Livio scrisse pochissime parole, anche semplici per la sua età, ma ricche di sentimento:

Perché ci sono bambini cattivi? I bambini devono essere tutti buoni come Gesù Bambino”.

Il compitino rimase sul banco, fu valutato alla sua morte, al rientro delle vacanze di Natale e ritenuto “testamento spirituale di Livio”, tanto, da creare il “Premio della Bontà Livio Tempesta”.  –  Raffaella riceve gli onori meritatamente, sono due le scuole a Roma e a Salerno che la ricordano nel gesto di umana solidarietà, oltre il Premio bontà, anche un posto di tutto rispetto al cimitero del Verano donato dal Comune di Roma, sulla destra, dell’ingresso principale, nell’ampia area dove sono i resti mortali di eroi e personaggi illustri, degni di imperituro ricordo …, (sempre per la cronaca, c’è anche il grande Rino Gaetano).  –  Al riquadro 5, per il riposo eterno, un lembo di terra di due metri quadrati e mezzo, si può ammirare nel marmo del suo monumento sepolcrale, la figura di una fanciulla che ha tutta l’aria di venire incontro all’ospite, calzando semplici sandali da mare e stringendo nella mano destra un grosso quaderno.  –  L’opera funeraria è stata realizzata dallo scultore genovese Silvio Minaglia di S. Elia, sulla lapide; dove poggiano i suoi piedi, sono incise le parole: “RAFFAELLA LA CROCIERA PICCOLA POETESSA DI ROMA 23-11-1940 = 2-11-54”.

Sul retro della sua figura, nella parte concava, ancora una scritta:

PREMIO DELLA BONTA’ 1954”.

Essere solidali, non è un dono che si riceve, è una qualità che si possiede, solo che la nostra ignoranza …, a volte anche la superbia, non ci permette di esprimerla”.  (Tonino Palombaro)