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Nient’altro che modi

A me che vivo la distanza dai fatti, (a parte che sarebbero molte), ma una sola domanda mi preme fare al momento, in generale però, senza tirare verso alcuna direzione partitica, pertinente a questo di Lotti ma non distante da tutte le precedenti intrusioni che il mondo politico ha fatto (o cercato di fare), all’interno della magistratura.  –  Faccio una passeggiata all’interno del “Palazzo dei Marescialli” a Roma, alla sede del “Consiglio Superiore della Magistratura” un organo istituzionale di vitale importanza per il funzionamento di un paese a base democratica come il nostro, per la verità, tale organo, fu introdotto in Italia durante il periodo monarchico, come citato all’art. 4 della legge 511 del 1907, fino alla nascita della Repubblica, le sue funzioni del genere consultivo-amministrativo.  –  Diventa un organo di auto-governo il 18 luglio 1959, quando si è insediato ufficialmente e ha tenuto la sua prima riunione, presso il palazzo del Quirinale, dove è restato sino al 1962, quando ha in assegnazione stabile il famoso Palazzo dei Marescialli.  –  Al suo interno anche le donne sono nel diritto elettivo, che però, dopo quasi mezzo secolo da questa conquista, rappresentano solo un’esigua minoranza, le prime “elette dal Parlamento”, nel 1981 furono le professoresse  (Ombretta Fumagalli Carulli e Cecilia Assanti) e nel 1986 eletta dagli stessi magistrati (Elena Paciotti).  –  Il Consiglio Superiore della Magistratura, è composto di 3 membri di diritto, è presieduto dal Presidente della Repubblica che vi partecipa di diritto, mentre gli altri due provengono dalla Corte suprema di cassazione, nelle figure del primo presidente e del procuratore generale.  –  Vale la pena precisare che nella “Costituzione italiana”, all’art, 104 è stabilito che il Parlamento; elegge 8 membri su 24, quindi l’equivalente di 1/3 dei membri del “Consiglio Superiore della Magistratura”, sono eletti dal Parlamento …, è ben chiaro che escluso i “membri di diritto”, la Costituzione stabilisce che la nomina di 8 membri su 24, li decide la politica.  –  Rispondo ai tanti che scrivono di “alzare i muri per separare”, non si può dividere la politica dalla giustizia, lo abbiamo appena letto sopra, questo però, non significa dover subire il marcio che c’è dentro (se davvero c’è), occorre partire con le armi legali pure previste, ad esempio con la riforma della Costituzione …, già, quella che noi “buoni italiani”, bravamente, abbiamo bocciato al signor Renzi, per intenderci, “il rottamatore”.  –  Se il compito del politico appare difficile da svolgere, occorre pensare che anche il cittadino, incontri difficoltà nel suo ruolo, spesso, mi trovo, a prendere come esempio la semplice medaglia, che ben rappresenta l’argomento anche in questo caso, su ogni lato c’è l’interesse di entrambi, politico e cittadino, il primo deve dare quello che chiede il secondo, il primo fa la legge e il secondo la rispetta, il primo stabilisce secondo logica, scienza e conoscenza, il secondo risponde per dovere e senso civico.  –  Il problema è serio, non si può separare la politica dalla giustizia, come non si può separare il politico dal cittadino, tutti ci sono e hanno il pieno diritto di esserci sulla giostra, occorre però, trovare la soluzione che da sempre manca e non è cosa facile …, non è un problema nuovo, “è proprio annoso”, se non è stato risolto finora che pure potevano esserci delle condizioni, oggi con il cambio del governo, decisamente, mancano presupposti.  –  Quel che abbiamo in discussione nell’odierno, nella realtà non rappresenta un problema, chi in certi comportamenti così lo legge, non ha la visione giusta …, perché tutto il resto è così, uguale in ogni argomento e in ogni situazione, cambiano solo personaggi e luoghi e com’è logico pensare, non vince mai il migliore ma sempre il più forte, che spesso si serve del potere.  –  Entro nel vasto campo delle supposizioni che si possono fare al riguardo, che non sono poche, c’entra ben poco la “morale secondo Berlinguer”, perché, ho modi e maniere per rispondere a chi del MoVimento o della Lega si è fatto “portatore di favori”, non è che stiamo a vedere con il “governo del cambiamento”, cose diverse o nuove rispetto a prima, anzi, proprio nello spirito delle promesse fatte la situazione appare per certi versi “grottesca”, perché si sta facendo esattamente a chi e più bravo, ma al contrario.  –  Alla fine di questo passo …, tutti giù per terra, da Palamara a Arata, a Nicastri, a Raggi, a Lotti, a Ferri, a Siri, Rixi, Molinari, Garavaglia, i genitori di Renzi, i papà dei vari Di Battista, Di Maio, della Boschi, voglio essere buono, e resto speranzoso, ci metto anche Salvini e la Meloni, potrei continuare, l’elenco è lungo, io di mio, mi conservo il nuovo che vedo in “Carlo Calenda”, anche se iscritto al PD, spero trovi il coraggio di uscirne e creare un nuovo soggetto politico e raccogliere quella massa di voti non espressi che io definisco sono “del dolore”.  –  Con queste premesse, resta poco da discutere nel dare le generalità a questi personaggi della politica e della magistratura che si trovano coinvolti secondo il mio parere, lo so che un po’ vi sorprendo, ma è un caso di “quotidiana normalità”, niente di più.  –  Ragionando asetticamente, le diverse intercettazioni fanno pensare che Lotti non è estraneo, si mette a disposizione con magistrati per discutere di nomine e interventi su altri magistrati, a quale titolo …, certamente non con interesse di partito.  –  Chissà se andando a ritroso nel tempo e su altre figure, non si scopre che magari generalizzando, anche per una sepoltura cimiteriale, si sia fatto ricorso a questa “pratica del sotterfugio”, io penso proprio di sì, quindi è facile scoprire altarini che vanno a toccare sfere più ampie e importanti, dall’arco istituzionale, al politico, all’economico-finanziario, all’editoria alla cinematografia, ai rapporti con la malavita, con la droga, la prostituzione, la religione ma anche nel “sesso degli angeli” e quant’altro …, insomma c’è da divertirsi un mondo.    Per restare nell’odierno delle cose, Lotti intanto con qualche momento di ritardo, (forse convinto dal silenzio prolungato che veniva dal partito, solo Zanda il meno indicato, ha detto qualche sproposito), si è autosospeso dal PD e dice: “Nessun mio intervento su Consip” ma, pure insiste, “non ho commesso alcun reato“.  –  All’interno del CSM Palamara è il primo a dimettersi, ha detto solo per difendersi meglio, appare una “prassi consolidata” che tutti scelgono, sono schietto, l’ho osservato in altre occasioni, la foltezza della sua barba, lo sguardo, i suoi lineamenti da burbero, trasmettevano un senso di sicurezza, un po’ davano l’immagine dell’onestà, tutto cade nel contesto cui si trova, dalle immagini televisive che ogni giorno passano, (a parte quelle di repertorio), traspare imbarazzo ma non solo, io leggo smarrimento …, il rovescio della medaglia è spaventoso.  –  Oltre Palamara, altri 4 consiglieri del CSM, si sono dimessi, l’ultimo in ordine di tempo, è Ermini, che dice:

Le intercettazioni provano che mi consideravano ostacolo, il mio unico riferimento è il capo dello Stato Mattarella“, mentre Palamara nella vicenda si giustifica:

Il mio discorso era chiaramente ipotetico e riferito al passato. Al momento della conversazione, il caso Consip era già stato definito con richiesta di rinvio a giudizio e fissazione dell’udienza preliminare“.

Non mancano quelli che adesso …, si trovano al governo, anche se pienamente coinvolti con i loro amministratori locali e centrali, hanno altre vedute sull’onestà, da lontano è quella uguale per tutti, da vicino invece la pensano e si muovono in maniera diversa, sul blog del MoVimento, si legge: “Pubblicate tutto“.  –  Resta emblematico che comunque non si ravvisano gli estremi di reati nelle azioni che Lotti, Palamara, Ferri, Ermini & company, hanno in comune, sono solo i comportamenti ritenuti pericolosi e leggeri, perché in ricaduta, portano a mal pensare sulla credibilità di certi accordi, presi nelle sagrestie o nel dopocena sotto liberi arbitri, senza il naturale concorso di altre figure istituzionalmente previste, possano portare a situazioni devianti e pregiudizievoli. Ognuno “in un paese libero”, può dire a chiunque quello che pensa non e troppo difficile da capire, non esiste e non si può punire il reato d’opinione, siamo forse solo in presenza, degli inutili moralisti non solo della sinistra che si muovono in ordine congiunto, resta sempre più facile montare accuse che nei mesi successivi, si mostrano del tutto inesistenti e neanche si spendono parole di scuse.  –  Dico la mia con la franchezza che ho sempre avuto nei miei post sulle questioni politiche, ci sarebbero gli estremi per pensare a un seguito che però porta lontano verso sconfinati orizzonti che al momento non sono leggibili, so bene che ci metto un po’ della mia bizzarra fantasia, mi riferisco a un seguito tutto per demolire la figura dell’onnipresente Renzi, che non si vede, non si legge, ma è oggetto di alcuni interessi (pensare che possa costruire un suo partito o che sia davvero chiamato a incarichi europei), crea enorme scompenso e tanti fastidi, questo non è da scartare.  –  Quel che si dice, è che c’è nuovamente aria di “Gomblotto in giro”, nessuno riesce a pensare che quanto succede sia sempre stata la normalità nei rapporti fra magistratura e politica, meglio coltivare l’idea che dentro ci sia uno del PD e anche molto amico di Renzi, una lotta al massacro che se riesce, libera anche lo stesso PD da vincoli non desiderati, che per l’attuale dirigenza sono anche ingombranti ma la legge dei numeri consiglia di ignorare.  –  Poi diventa una vera panacea per il governo, alle prese con le vecchie promesse elettorali “da onorare”, l’arresto del consulente della Lega, la prossima finanziaria, senza contare l’isolamento che si sta costruendo alle spalle di un’Italia che in Europa direi rappresenta la centralità anche nelle difficoltà economiche cui versa il paese.  –  A questi del nuovo governo, servono i soldi, che non sanno dove trovare, di traverso s’è messo Tria, su un gradino più alto, cerca di collocarsi Conte e ai due che restano di questo governo pieno di se e di ma, non resta che fare bottino diversamente, ci provano in ogni senso tra i depositi di oro, i minibot, le “cassette di sicurezza” i depositi bancari, tutta roba del popolo, che loro chiedono a gran voce, è molto evidente che vanno alla ricerca di una buona scusa per dire che resta sempre la colpa di quelli che c’erano prima, non possono buttare la spugna.