Archivio tag | Reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza

Alla griglia di partenza in questo mese di maggio …, come promesso, il tanto atteso reddito di cittadinanza, cominciano ad arrivare le famose tessere che danno il diritto a questo “progetto tanto reclamizzato” dal MoVimento 5 stelle nella sua campagna elettorale, dico onore al merito, anche se il progetto è slittato di un anno esatto dalla promessa, alla fine l’idea si è realizzata.  –  All’interno della coalizione di governo, la lotta è stata quasi intestina con il ministero delle finanze, non solo per la copertura economica, ma per tante altre ragioni, non entro nel merito perché si aprirebbero le “cateratte di Lucifero”, e non voglio disturbare nessuno, queste, sono solo delle riflessioni, anzi delle vere estemporanee che faccio per conto mio non scrivo per nessun giornale, scrivo semplicemente per passare il mio tempo.  –  Ho un mio blog, dove pubblico le mie vedute ad ampio raggio, sulla situazione nazionale italiana, dal politico al sociale, dalle storie di vita ai personaggi, cerco di mantenere il mio “senso di obiettività” su ogni argomento il più possibile vicino alla realtà, non ho degli obiettivi da raggiungere.  –  Se un like perviene, mi fa piacere, se manca, un commento mi lascia del tutto indifferente, amo la correttezza, se un lettore condivide sul suo profilo, il mio pensiero è giusto che lasci un segnale del suo passaggio, a volte questa nullità riesce e rappresenta come un correttore naturale.    –  Ciò scritto, passo alla vera analisi dell’argomento in oggetto, che si è rivelato di “interesse nazionale” per tanti disoccupati e non, che hanno puntato anche con il proprio voto, su quest’opportunità, non conta il ritardo, conta la realtà, il fatto che adesso i 5 milioni di poveri, possono superare quella soglia individuata da solerti politici nella fase elettorale.  –  A fine febbraio la Legge è approvata dal Parlamento, giusto il tempo di predisporre tutta la modulistica, e le card, intanto che, anche gli uffici preposti, si attrezzino nella specifica occorrente, passano, altri due mesi per l’avvio definitivo dell’operazione.  –  Riporto uno stralcio del discorso fatto dalla Taverna in sede di approvazione del reddito di cittadinanza, che davvero lasciava sperare e non pochi si sono illusi di aver raggiunto il loro tanto “agognato pitale”, nella lettura comune, si sta rivelando un flop di ampie proporzioni, non oso pensare quali le ripercussioni si potrà avere nella prossima tornata elettorale delle europee.

“”Ora quel sogno sta diventando realtà. Perché finalmente nel nostro Paese ci sarà una reale ed efficace misura di lotta alla povertà. Perché finalmente è riconosciuto per legge il diritto di tutti a una vita dignitosa. Perché allo stesso tempo si dà respiro all’economia: molti di voi intuiranno, infatti, come, dare un reddito a chi ne è privo, comporterà un incremento dei consumi, da cui deriveranno a loro volta, maggiori profitti delle aziende e maggior occupazione. Il reddito di cittadinanza rilancia anche la piena occupazione: milioni di persone avranno l’opportunità di scoprire le proprie propensioni e i propri talenti e di metterli al servizio del progresso della società. Un sistema che trarrà linfa dalla formazione, quella seria e di qualità però… non quella che è servita soltanto ad arricchire pochi dirigenti regionali””.

Obiettivamente, leggendo le informazioni che mi pervengono dal giornale online, qualche dubbio mi prende, non entro nei numerini perché rischio di cadere nel prolisso, amo fare certi conteggi “alla femminile”, come amava dire mia madre, quindi rifletto a grandi numeri, che forse danno in maniera più esatta, la lettura degli interessati al progetto in questione.  –  Dei 5 milioni previsti, resta la sorpresa che neanche la metà degli “aventi diritto”, ha colto questa opportunità, entrando nel merito del controllo effettuato dagli enti previsti, si scopre uno scarto del 50% delle domande presentate, non è ancora finito, il percorso del reddito di cittadinanza, alla fine quei 780 euro promessi, andranno a pochissime migliaia di soggetti, la media è addirittura di molto sotto i 500 euro, tanti quelli che si sono visti accreditare 40 euro.  –  Sono davvero molti a restare scontenti e delusi per quel che hanno in mano, del tanto discusso, “reddito di cittadinanza”, non era nella loro previsione, provano a rivolgersi ai Caaf che a loro volta indirizzano i ricorrenti verso le sedi INPS, proprio innegabili le delusioni di troppi. Nel vecchio “reddito d’inclusione” del PD chiamato (Rei), non si tratta di una semplice proposta ma di una legge già approvata e resa operativa, il reddito di cittadinanza e quello d’inclusione differiscono presentano diversi parametri d’ingresso sia sulla soglia di reddito al di sotto della quale è concessa la misura, sia sull’entità dell’erogazione, sia, infine, per il diverso ruolo che ha la ricerca di una occupazione per il soggetto in situazione di povertà.  –  Salta fuori la verità, a dimostrazione che era come sosteneva l’opposizione, una mancia per stare in casa a far nulla, non un aiuto per le fasce più deboli in attesa di essere reinserite nel mondo del lavoro il reddito di cittadinanza non darà 780 euro a cinque milioni di poveri come diceva Di Maio, ma in media meno di 500 a qualche centinaio di migliaia di persone, questo è quanto detto dal capo dell’Inps scelto da Di Maio.  –  Non azzardo sul finire la mia analisi, dopo un anno di governance, a me pare che hanno vinto le elezioni raccontando una montagna di bugie, mi chiedo pure se c’è qualcuno tra i leghisti o, quelli più astrali dei “pentastellati”, in grado di replicare civilmente a queste esposizioni, sono portato a pensare che sperassero o cercavano un sussidio senza voglia di fare nulla, non voglio essere cattivo e dire che in campagna elettorale avevano capito diversamente.  –  Non perdo tempo a elencare tutto il resto previsto in quel lancio pubblicitario pre-elettorale, ma oltre a quello di scoraggiare nel fare e presentare le domande, hanno incluso una serie infinita di parametri di difficile comprensione, fino a invogliare al lavoro nero, proprio così, la verità fa male a volte ma bisogna pur dirla, io meglio ancora, la scrivo.