Archivio tag | Giulio Regeni

Giulio Regeni

Oggi 3 febbraio di 4 anni fa, è la data del suo ritrovamento, come di consueto, in Italia a predicare bene sono in molti, specie i politici o finti tali, il presidente della Camera Fico, spera e dice che è una questione di Stato, il 2020 sia l’anno della verità“, mentre Di Maio ha scritto su Facebook: “Il governo lavora incessantemente per la verità” …, intanto che il compagno di partito, (Fico appunto), diceva di essere stufo delle parole vuote che arrivava dal Cairo.  –  Queste le ultime novità in merito alla scomparsa del giovane, oltre la fiaccolata e una riunione a Fiumicello, dove ha partecipato Fico, che ha citato i nomi dei 5 agenti del servizio segreto egiziano, indagati dalla procura romana.  –  La pazienza dei genitori di Giulio (Paola e Claudio), è messa a dura prova, per le “continue non risposte” alle richieste italiane delle autorità egiziane, tramite il loro avvocato, hanno solo diritto di conoscere la verità sui fatti che hanno portato al delittuoso evento.  –  Non possono essere affari d’interscambio, (principalmente la vendita di armi), tra i due paesi a negare giustizia ai genitori, ma anche al popolo italiano, che non è secondo a nessuno, ancora una volta e l’ennesimo menefreghismo di chi chiamato a portare avanti gli interessi della nazione, fa i propri, o quelli di ricchi investitori che non possono perdere la clientela, per la cronaca, va detto che sono diverse le aziende italiane che “investono in Egitto” …, l’ENI è in Egitto dagli anni ’50 ed è la società energetica più importante, seguono Edison, Intesa Sanpaolo, Pirelli, Italcementi, Ansaldo, Tecnimont, Danieli, Techint, Cementir e non sono tutte.  –  Rapito il 26 gennaio del 2016, il suo corpo nudo e atrocemente mutilato, fu trovato il 3 febbraio 2016, in un fosso lungo una strada (Cairo-Alessandria), alla periferia del Cairo, nel corso delle indagini aperte, il 24 marzo 2016, la polizia egiziana in una sparatoria uccide 4 uomini, ritenuti responsabili del sequestro di Regeni, sul profilo Facebook del Ministero dell’Interno egiziano, la notizia che i criminali uccisi, sono i rapitori di Regeni, (specializzati nei rapimenti di persone straniere) per estorcere denaro ai parenti.  –  Prima della scomparsa del giovane, il nostro primo ministro Renzi, in un’intervista alla Tv Al Jazeera, disse che il presidente egiziano “Abdel Fattah al Sisi”, è un grande leader, unica speranza per l’Egitto di crescere ed entrare in un circuito relazionale più ampio e democratico, dichiarazione molto imbarazzante, dopo appena una settimana dal ritrovamento del corpo del giovane …, la successiva dichiarazione di Renzi a “Radio anch’io”, fu un tantino diversa, “Abbiamo detto all’Egitto che l’amicizia è un bene prezioso ed è possibile solo nella verità”.  –  Per l’Italia il comportamento egiziano è come una doccia fredda, si sono avvicendati tre governi, da quello di Renzi, a Gentiloni, al Conte 1, all’attuale Conte 2 …, però, l’interesse principale, resta di fare affari commerciali (per mantenere la bilancia dei pagamenti con l’estero), che vanno ben oltre i diritti umani.  –  Sono trascorsi 4 anni e tra depistaggi e rimpalli d’indagini, dove si è detto come al solito, “di tutto e di più”, anche che Giulio, potesse trovarsi in Egitto non come ricercatore, ma come spia, ipotesi nata per delle amicizie con il sindacato d’Egitto, poi per una collaborazione con l’AISE (un servizio esterno al governo italiano di intelligence), per conto di “Oxford Analytica”, oggi restano solo ipotesi, le autorità italiane e quelle egiziane non hanno fatto nessun progresso, resta una storia ancora senza colpevoli.  –  Alla prima azione di protesta, intrapresa dal governo italiano, il richiamo dell’ambasciatore a Roma, segue un timido tentativo dei magistrati che dicono; è un “obiettivo comune accertare la verità sulla morte di Giulio Regeni”, ma da parte egiziana, proprio nessuna intenzione collaborativa, rifiutano di dare i tabulati telefonici, riprese delle telecamere sugli ultimi movimenti del ricercatore, ma si ha il chiaro senso che qualcosa manca.  –  Il percorso delle indagini, prospetta anche l’ipotesi di un incidente stradale la morte del giovane, smontato però, dall’autopsia fatta in Italia, il governo lascia capire che le autorità egiziane cercano di nascondere qualcosa, illazioni giornalistiche, lasciano intendere un coinvolgimento egiziano nell’uccisione di Regeni, nel tempo che passa, torna al Cairo l’ambasciatore italiano, non manca da parte dei genitori una giustificata contestazione.  –  Roma si difende, con i buoni uffizi di tre ministri, Pinotti, ministro della Difesa, Minniti dell’Interno e Alfano degli Esteri, oltre che il Presidente della Commissione Difesa del Senato Latore, si era recato al Cairo, unitamente alla delegazione del PD, del M5s e di Forza Italia, per chiedere una maggior collaborazione al governo egiziano …, di fatto, è una resa politica al potere occulto che “manovra sottobanco”, a Roma come al Cairo.  Grossi interventi in merito, anche dalla stampa internazionale, Declan Walsh, caporedattore del New York Times al Cairo, che prende posizione con una ricostruzione molto possibilista della vita di Regeni in Egitto, (sequestro, morte e i tentativi di depistaggio), da registrare anche l’intervento di “Front Line Defenders” (organizzazione per la difesa dei diritti umani con sede a Dublino).  –  Dopo aver più volte negato ogni coinvolgimento del governo egiziano sul “caso Regeni”, finalmente, poi ammettono indagini della loro polizia su Regeni, gli accertamenti durati solo tre giorni, sono poi cessati, perché non ha dato riscontro su attività d’interesse per la sicurezza nazionale e quindi …, chi ha ucciso Claudio, anzi per prima; chi ha procurato le torture, perché quella X incisa sulla fronte, perché malmenato e bastonato, il lavoro sembra fatto non da improvvisati delinquenti ricattatori, ma da veri professionisti.  –  Siamo prossimi ai 1500 giorni dalla scomparsa di Giulio Regeni, ci sono evidenti coinvolgimenti di persone, tutor, enti, governi, università, servizi segreti, sindacati e chissà se dentro il pentolone, entra anche la delinquenza comune, c’è un evidente stallo di tutti, a muoversi sono solo i cittadini italiani che si sentono coinvolti nel dolore dei genitori di Regeni, cittadini che promuovono dibattiti e fiaccolate, della partecipazione di Fico, (resta da capire a quale titolo si sente coinvolto), ha comunque preso una concreta iniziativa, nei suoi poteri istituzionali, “ha vietato l’accesso” dell’ambasciatore egiziano a Montecitorio.  –  La mia analisi sui fatti, non porta novità sulla vicenda, solo grande solidarietà e forte condanna per le assenze di chi dovrebbe essere il punto di riferimento istituzionale …, oltre che umano, sono, anzi; siamo stanchi di nasconderci dietro quel che comunemente ormai e diventato il rifugio generale è ora di smetterla di chiudere certi discorsi “all’italiana maniera” occorre cambiare rotta, bisogna pensare in un modo diverso, non innovativo ma che renda a chi spetta, giustizia e rispetto.