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Muori se vai in

Troppo semplice dire ora che poteva accadere ovunque, sappiamo tutti che il destino è stato già scritto per ognuno di noi, però poi andare così lontano per “incontrare il destino” mi sembra davvero esagerato e contro ogni benevola accettazione.  –  Purtroppo come in altri casi tutto può succedere e questo evento luttuoso, è accaduto per l’ennesima volta, a due giovani fidanzati che sono andati per delle semplici vacanze in Thailandia, dopo il tempo del lavoro, non so perché mi trovo a fare quest’analisi sull’accaduto, che ha, pure una sua normalità quotidiana, ovunque accadono incidenti, che portano dolore e lutti i più impensati.  .  Avevo letto in rete questa notizia già venerdì scorso, non ho dato molta attenzione, alla notizia, pensando proprio alla cronaca che potevo seguire dai tg, che solo stamattina c’è stato, poi mi appare la cronaca anche sul giornale online di Chieti e di conseguenza il “mio coinvolgimento” non più a un semplice fatto di cronaca, ci sono i commenti di amici comuni che mi portano a fare la mia quotidiana riflessione, fuori della normalità.  –  Questa volta sotto il mirino della sfortuna, capitano due giovani innamorati della vita che dopo i sacrifici tra studi e lavoro, nella prospettiva di un futuro fatto del loro insieme, stavano passando un periodo di ferie, (fuori stagione) per le loro attività, con altri amici in Thailandia, con altri amici, andavano con la loro motocicletta che si immettevano su una strada e nello stesso momento un’autocisterna che faceva lo stesso percorso, per “l’eccessiva velocità” si ribalta sulla moto.  –  Tutto accade sotto gli occhi sbalorditi degli altri quattro amici che seguivano poco dietro Ilaria e Giuliano, stamattina, ho visto in Tv, fin, dove hanno potuto trasmettere (per ovvie ragioni di rispetto), sono rimasto anch’io di ghiaccio per il terrore che ho provato solo a immaginare la sequenza del dopo, perché sono rimasti schiacciati sotto il peso del mezzo, a detta dell’autista, un uomo di 64 anni, (il mezzo ha perso aderenza per un guasto ai freni).  –  Saranno visionate le telecamere per capire qualcosa di più sulla dinamica per stabilire se ci sono delle responsabilità oggettive per l’autista o si è trattato di un fatto del tutto accidentale, restano quei corpi straziati sull’asfalto, che non meritavano quanto accaduto, avevano tutta una vita davanti da vivere.  –  Credo che in Italia sempre più prenda piede il fenomeno estero, dovrei pensare a una moda, ma il discorso potrebbe intendersi oltraggioso però, “morire all’estero” diventa sempre più facile e quasi quotidiano, Regeni che muore in Egitto, una coppia di fidanzati che muoiono nelle fiamme di un grattacielo a Londra, Micalizzi che muore a Strasburgo, le studentesse dell’Erasmus che muoiono in Spagna, i nostri militari che muoiono in Afghanistan, sono solo quelli che mi vengono in mente intanto che scrivo, l’elenco per la verità è molto più lungo e doloroso.  –  Ilaria Rizzo 37 enne di Brindisi, futura moglie di Giuliano De Santis, si è laureata in psicologia nella mia città, abbiamo in comune su facebook 7 amici, ma sono ancora tanti gli amici e conoscenti, sono proprio i commenti che leggo a livello locale, la notizia mi prende anche emotivamente, perché noto la sua affezione per una piccola città che le ha dato molto se aveva uno studio medico allo scalo, oltre che a Pescara.  –  Giuliano De Santis, 41 enne giovane gestore (assieme al fratello), di un B&B nella città di Lecce dov’era nato, leggo frasi piene di “quel che si rimpiange” quando qualcosa viene meno all’improvviso, scrivono di una persona molto a modo, “gentile e disponibile” con tutti, molto innamorato della vita e della sua Ilaria, stavano pensando seriamente di fare il salto matrimoniale a breve, ambedue molto amanti di viaggi fuori stagione, Giuliano per via del suo lavoro che lo teneva impegnato nel periodo estivo.  –  Niente di loro è rimasto …, se non i loro profili di rete, inondati di messaggi e le loro foto, i viaggi oltre l’Italia, mi resta difficile scrivere “così è la vita”, quando riguarda la vita, di giovani ragazzi che si stavano affacciando sul mondo, mi è difficile accettare certe tragedie, perché non finisce qui il discorso, ci sono le famiglie che dopo anni di enormi sacrifici, restano oltre il dolore, con un pugno di mosche in mano. Terminare la propria esistenza lontano dalla propria terra, dai propri affetti, per un assurdo destino che ostinatamente continua a infierire su persone che niente di male hanno fatto, non è per niente piacevole, per chi, nell’immediatezza dell’evento, oltre il dolore, deve preoccuparsi dei problemi non solo logistici, hanno un peso di non poco conto.  –  Spetta purtroppo alle famiglie questa triste incombenza, infatti, sono partiti alla volta della Thailandia per il disbrigo di tutte le pratiche necessarie a riportare in Italia, a casa, quel che resta dei loro cari, lo faranno con affetto senza rendersi conto ancora di quel che è successo, le lacrime usciranno pure tante, ma dopo dovranno combattere la dura battaglia del dolore, per l’assenza fisica, come farsene una ragione, resta l’unico motivo di vita.