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Con il coronavirus

“Anche chi ha il potere, a volte rimane coinvolto, a sua insaputa, non riesce più a capire se era salito per “autocelebrarsi” oppure per “autologorarsi” …, cari miei sono finiti i tempi Andreottiani; lui sì che ne capiva di politica”   (Tonino Palombaro)

Ormai ho preso l’abitudine di aprire la giornata leggendo anche le notizie che riguardano “l’affaire coronavirus”, evito di entrare nel merito politico ma non posso trascurare il senso sociale, specie se leggo gli scandali che da più parti vengono a galla, la Lombardia non è la sola forse è l’unica “nell’occhio del ciclone” ma si trova con delle ottime compagnie …, non è sempre utile però, lo trovo interessante e scoraggiante sotto il profilo umano.  –  Ripenso alle parole di quel “tal Arcuri” che dice pubblicamente e senza provare un minimo di vergogna “mi sono trovato a decidere a chi regalare la vita” è decisamente oltraggioso, se sommato a tutte le precedenti “comunicazioni e rassicurazioni”, c’è solo da provare orrore per il suo modo di comunicare e gestire la cosa pubblica, diverse le pecche messe in mostra …, ha una mania di grandezza mescolata a tanta incompetenza e arroganza, per niente adeguato alla vera necessità che richiede il momento.  –  Anche se collocata a nord, la Lombardia, in effetti, è il “centro gravitazionale” del paese, da Gallera a Fontana, tra Codogno, Bergamo, Brescia ecc, passano i fili della “Lega lombarda” che oltre e ovunque con la faccia tosta salviniana, cerca una sua “nazionalizzazione”, rinnovata nella dirigenza e nelle alleanze, agevolata oltre misura nei “debiti con lo Stato”, mostra ancora il suo vecchio volto, è sempre rimasta se stessa, tutto è un grosso bluff, non rappresentava e non rappresenta nessuno, pensa solo e sempre ai propri interessi …, da quelli personali dei dirigenti, a quelli imprenditoriali e sempre della famiglia.  –  Quale sarebbe quindi la meraviglia se in Lombardia nel pieno assalto del virus, si decide l’acquisto di camici e vestiario inerente l’ambiente sanitario per la modesta cifra di mezzo milione di euro eppoi, perché dovrebbe destare meraviglia “l’affidamento diretto” della commessa, a una società intestata ai fratelli Andrea e Roberta Dini, forse che quest’ultima è la moglie del governatore Fontana.  –  Sarò ironico o sardonico, scrivo e rido delle varie situazioni che ci troviamo a sopportare, l’altro giorno ho fatto riferimento ai nostri amici per eccellenza, proprio loro, i nostri amati cani …, su cosa pensano di noi gli amici dell’uomo adesso che ci vedono indossare la loro museruola, in questo caso; alla maschera vera di queste figure, la mascherina si rende necessaria indossarla per evitare di essere riconosciuti e additati, almeno fino al passaggio della bufera mediatica, è sempre il tempo, la medicina di ogni malanno.  –  Non è il “dolce di fondo” di questa mia esternazione per niente politica ma solo sociale, umana e solidaristica, è una semplice constatazione che emerge ascoltando le parole del boss leghista, (che nel mentre, si mostra nell’inedito aspetto di intellettuale, dismesso i vecchi abiti militari indossati da ministro dell’interno, senza averne titolo e obbligo, ma solo per stupida presunzione, adesso si mostra sempre impettito, con abiti civili e occhiali da vista) …, sulla “semplificazione“, adesso che non è più presente nella coalizione di governo, pretende subito lo snellimento delle procedure, abolire il codice dei contratti (ma questa non è un’episodica), va ricordato Calderoli che nel 2010, era il ministro della semplificazione, ma non è riuscito nel suo intento.  –  L’Italia per superare i suoi problemi, non ha bisogno di pappagalli, ma solo di gente capace e determinata a raggiugere gli obiettivi che le spettano, siamo stati scansati da alcuni partner europei, nonostante la nostra indiscussa “affidabilità”, poche o nulle da parte dei politici e dei partiti la reazione, loro, sono esenti dalla sensibilità, spesso si mostrano sordi, lo fanno forse per evitare complicazioni personali …, ci sono dentro tutti, però, presenti solo per  aumentarsi gli stipendi, come nella mia regione in Abruzzo.  –  Noi non facciamo altro che “restare a guardare”, dimenticando che questa frase è più o meno il titolo di un libro “E le stelle stanno a guardare” (di Archibald Joseph Cronin), sono le diverse idee, che abbiamo …, a dominare il nostro quotidiano, siamo dimentichi sui valori che racchiudevano nel passato le nostre idee, oggi tutto è cambiato, sul come contrastare questa orrenda prospettiva, si tratta di una priorità irrinunciabile.  –  Noi italiani, abbiamo perso il senso comune della realtà, sono d’accordo che tanto del problema …, a tanti cittadini per fortuna, “è rimasto lontano” non è, però, un buon motivo per restare a guardare, un pensiero a quelli che mesti e silenziosi, se ne sono andati misteriosamente inghiottiti dal virus e dal sistema sanitario che è andato in caduta libera è d’obbligo.  –  Dentro quel numero …, (al momento sono quasi 35 mila), ci sono espressioni generazionali di indiscusso valore, figure anonime che hanno combattuto per la libertà dell’intera nazione, persone che si sono private anche della propria personalità, per dare peso agli ideali della democrazia e dell’uguaglianza …, hanno  fatto di tutto e di più per far crescere il paese, non meritavano questo destino.  –  Ho passato intere giornate durante quell’obbligo di restare a casa, tante le storie raccontate in Tv, quello che maggiormente mi ha colpito, è stato “il loro isolamento”, ritenuto necessario per vincere sul virus, il prezzo pagato è altissimo, loro umiliati e senza vestimenti, addirittura in funerali coperti dal mistero e i familiari con il dolore per la perdita di un caro cui non è stato possibile dare quel “conforto finale” è mancata quell’ultima carezza.  –  Si pensa a piangere genitori, nonni e bisnonni scomparsi, senza trovare il coraggio di gridare ai vari scandali scoperti (e coperti dal sistema) che ha generato l’omertà tra “politica e imprenditoria”, penso che dovremmo essere più compatti noi semplici cittadini è il momento di aprire “un caso virus”, e indagare sulle vere questioni che ha portato a un’immeritata morte tante persone. Intanto, a Bergamo la prossima settimana, ci sarà una prima denuncia da parte di 50 famiglie che si sono viste prive di un loro congiunto a causa del virus …, che in un primo momento non era stato rilevato, quindi il mistero deve essere chiarito e spero tanto di conoscere le verità che sono state nascoste.  –  Senza ricorrere alla solita “commissione d’inchiesta” questa volta occorre semplicemente formare un “comitato di cittadini” con conoscenze ed esperienze professionali su leggi e sanità, occorre dare la “giusta punizione” a quanti, a vario titolo risultano  coinvolti, sbrigativo senza le lungaggini che portano a dimenticare questa brutta avventura, è un importante segnale di orgoglio che dobbiamo mettere in evidenza alla nostra classe politica.  –  Ai problemi legati alle questioni interne, mancava qualcosa che ci facesse fermare nel momento di ripartire per ricostruire nel paese (sicuramente migliore di tanti altri), un sistema diverso, meno farraginoso, più funzionale e più attuale, adeguato al tempo moderno, non è presunzione e neanche nazionalismo questa mia affermazione, diverse le cause che potremmo sfruttare per salire sui primi gradini, invece, ci troviamo a vivere con il vuoto che toglie il fiato, anziché di vivere il vuoto che riempie.