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Agnes Heller

Ogni tanto capita di leggere delle cose cui niente si sapeva, il nostro mondo, dicono che rispetto al resto dell’universo sia quasi una nullità, però è innegabile, che sono tante le storie che si vivono …, che non si vivono o che tanti avrebbero voluto viverla in modo diverso “dal poco o del tanto” che l’hanno vissuta, non mi meraviglio più di tanta abbondanza, essendo un famelico lettore negli ultimi tempi devo dire però del virtuale. La vita in un paese diverso un poco condiziona anche nello stile di vita, si dice che nulla è cambiato, in effetti, non diamo peso a quelle piccole quotidianità che ci coinvolgono, come la lettura di un libro nella propria lingua che (potrei avere con l’acquisto online), ma non amo questo tipo di movimento, comunque non sono un retrogrado sono solo un inguaribile tradizionalista.  –  Stamattina ho preso il lavoro per la mia giornata, dopo la consueta rassegna sul mio profilo, passo a scoprire quest’ungherese donna, da quel che altri hanno scritto di lei, dovrebbe essere il massimo esponente della “Scuola di Budapest”, corrente filosofica del marxismo facente parte del dissenso dei paesi dell’est europeo.  –  Ágnes Heller, nata a Budapest il 12 maggio 1929 muore mentre nuota nel suo lago di Balaton, il 19 luglio 2019 aveva, 90 anni, si era recata al lago per una giornata di relax, per fare una nuotata, non vedendola tornare a riva, alcuni amici, hanno dato l’allarme, solo ne pomeriggio la polizia ha trovato il suo corpo, secondo il medico legale, a causa di un arresto cardiaco durante il bagno.  –  Agnes Haller, è stata una filosofa ungherese di grosso calibro, riconosciuto in maniera tardiva, solo perché il momento che si viveva in tutta l’area dell’est europea, era di netta chiusura ai dissidenti sulla politica di Stato e sulla condotta nel sociale dei paesi allineati nell’area socialista, l’annuncio, fatto dall’Accademia delle scienze ungheresi.  –  Nasce da famiglia ebrea e all’epoca prima dell’invasione tedesca, la famiglia subisce il regime ungherese di Horthy, dopo è la volta dei tedeschi che si danno alla conquista dell’Europa e si trovano dentro le leggi razziali, tanto che l’intera famiglia, vivrà la triste e storica esperienza nel “ghetto di Budapest”. Nonostante le difficoltà, e la morte del padre nel ‘43, deportato nel campo di Auschwitz perché (sorpreso mentre nel dare aiuto altri ebrei che cercavano di fuggire), riesce a trasmettere alla figlia, le sue capacità di musicista e scrittore.  –  Della famiglia, escono miracolosamente dal tragico momento solo lei e sua madre, riprende gli studi e arriva all’università, dapprima nella facoltà di medicina, poi presa da una lezione filosofica di Gyorgy Lukacs, (il primo sostenitore dell’idea marxista), cambia indirizzo e dopo la laurea diventa stretta collaboratrice di Lukacs, poi dal 1947, anche professoressa associata nel suo dipartimento.  –  È lei che crea la scuola di Budapest, proponendo lo studio e la ricerca nelle scritture di Marx, una riscoperta umanistica …, però, il sistema non rimane inattivo, entra nel mirino del partito che dalla Russia riusciva a controllare e dominare i paese satelliti, non manca la reazione pure violenta al tentativo messo in atto per una riletture critica di Marx, tanto da subire la destituzione da ogni incarico accademico, oltre il divieto di pubblicare le sue scritture.  –  Per vivere si adatta nell’insegnamento presso le scuole di livello inferiore, ma è quello che subiscono tutti gli intellettuali, dopo la rivoluzione del ’56, arrivarono la deportazione per lui e la messa al bando dall’ateneo per lei, segue la crisi socialista del ’68, licenziata dall’Accademia nel ’73 fu accusata di negazione di realtà socialista nel suo paese dopo la rivoluzione d’Ottobre.  –  Resta sempre sotto l’intralcio del partito, perché esercitava il suo lavoro di “cultore di scienze sociali“, subisce persecuzioni e impedimenti vari che si protraggono, negli anni, arriva comunque al matrimonio con un suo collega universitario, il prof. Feher Ferenc, tanto che nel ’77, con lui emigra in Australia.  –  Comincia per lei la rinascita culturale, nell’81 è chiamata all’insegnamento di “filosofia politica” alla New School di New York,  sostituendo la cattedratica Hannah Arendt, (la teorica politica tedesca rifugiatasi nel ‘37 in America poiché perseguitata ebraica), non le mancano i motivi e i modi, in questo periodo oltreoceano, di farsi onore, infatti, diventa punto di riferimento nella collaborazione e nei corsi con i più importanti filosofi del mondo fino a essere lei stessa considerata una delle più famose pensatrici.  –  Finita l’epoca del fondamentalismo comunista, dopo la caduta del muro di Berlino nel ‘89, torna nella sua Ungheria reintegrata in ogni sua funzione, anche designata membro dell’Accademia ungherese delle scienze a Brema …, però, cade di nuovo nelle maglie della restrizione culturale, con la salita al potere del nazionalista Viktor Orban, l’incidente della scorsa settimana mentre nuotava nel suo grande Balaton, come nelle sue abitudini quotidiane, l’ha portata nella sua “libertà del pensiero”.  –  Ágnes Heller, ha dalla sua parte anche una serie di esperienze personali che le ha regalato delle gratuite sofferenze, quindi non può tacere di aver vissuto da dentro, grossi cambiamenti nella vita storica dell’Europa, è stata una tra le più importanti pensatrici del novecento, anche diretta testimone della Shoah, il desiderio di allargare la sua conoscenza di vita, le ha permesso di penetrare profondamente nella realtà per comprenderla, tesaurizzarla e restituire alla società, il cambiamento culturale anche attraverso le sue numerose pubblicazioni.  –  Risale al 1963 il suo primo viaggio in Italia, lavorava a Budapest come ricercatrice all’Istituto di Sociologia dell’Accademia delle Scienze, era anche la sua prima volta nel mondo occidentale, in precedenza a Gerusalemme e Atene, la sua meta, una delle città più belle, la tanto sognata Firenze, per lei era il simbolo dell’arte, ma anche il centro che ha motivato le più grandi rivoluzioni dell’umanità, accade qualcosa anche in lei.  –  Non realizza solo i suoi sogni in questa visita, ma molto di più, girando per le vie, le chiese, nei palazzi, perfino nelle case della città, tasta con mano e con la mente, la diversità tra un mondo adeguato all’uomo nella diversità con il suo paese, il sogno per lei doveva continuare e doveva tornare in questo mondo, non con la fantasia o col pensiero, è difficile entrare nel pensiero delle persone normali, però, la sua mente ormai vola alto, trova lo spunto per scrivere “L’uomo del rinascimento“, lei ritiene sia un libro dove fa la sua dichiarazione d’amore all’Italia.  –  A Budapest nel suo primo rientro da Firenze, comincia a studiare il Rinascimento, ci saranno altri viaggi in Italia, la città toscana, solo l’inizio, del suo percorso, a Venezia esplode tutta la sua forza nel riscoprire e far rinascere Marx dal senso di oscurantismo in cui i comunisti lo avevano imprigionato, con la “Scuola di Budapest” iniziò a cercare nuovi tracciati e nel futuro, trovare le necessarie ispirazioni per altri libri.  –  Mente acuta, sostenitrice del pluralismo, contro ogni forma di totalitarismo, profonda osservatrice del momento evolutivo cui si trovava, capisce e sente la necessità di cambiare, comincia a costruire il suo volo filosofico, dalla base delle ricchezze letterarie ricevuta dal padre, inserendo tra le note e consumate correnti di “Kant, Nietzsche e Kierkegaard” e trarne una veduta filosofica tutta nuova.  -Sul finire degli anni sessanta, sempre più interessi nascono per le sue scritture, i libri tradotti prima in inglese cui segue il tedesco, spagnolo, italiano, francese …, anche in giapponese, da marxista critica divenne liberal di punta, il dissenso, è sempre più crescente, non sono lontani gli anni del tramonto socialismo e nell’Europa la fine del dominio sovietico.  –  Agnes nel suo tempo di vita, ha fondato una sua filosofia non proprio personale ma, con basi e cognizioni, arricchita di riscontri oggettivi ed esperienze fatte, fino a rendersi conto che anche Lenin non aveva una sua etica, ci sarebbe da approfondire ulteriormente ma non era questo il mio progetto, sono stato preso dalla curiosità di sapere della persona anche per confrontare la mia filosofia di vita del tutto personale, per niente copiata, con i restanti pensieri filosofici più edotti di me.  –  Tutto quello che scrivo dalle informazioni che prendo dalle autorevoli fonti di Wikipedia, dalle recensioni e vari articoli, li elaboro con la mia professionalità, con la mia filosofia di basso profilo …, che spesso mi distingue dal fatto che non mi ritengo uno scrittore, quanto più, di un raccontatore, che appunto oltre a dire del personaggio, deve suscitare anche interesse alla lettura, e finisco con gli immancabili riconoscimenti dal mondo della cultura europea, oltre l’elenco delle sue scritture.

1996 laurea ad honorem dalla “La Trobe University” di Melbourne;                                  1997 dall’Università di Buenos Aires;                                                                                          2006 premio del Sonning prize; 2010 la Goethe;                                                                        2012 premio Concordia a Vienna;                                                                                                2012 premio Carl von Ossietzky a Oldenburg;                                                                            2012 laurea honoris causa all’Università di Innsbruck;                                                          2016 premio Grosso d’Oro veneziano dalla Fondazione Masi Alighieri;                                2017 premio Internazionale Willy Brandt a Berlino e il Manés Sperber Preis di Vienna.  

Circa 30 le sue pubblicazioni, non tutte edite, tradotte e vendute in Italia, con asterisco, quelle che ho individuato, molto probabile per gli altri, un titolo diverso.

L’uomo del rinascimento (1963) * 77                                                                                  Sociologia della vita quotidiana (1970) *75                                                                                    La teoria marxista della rivoluzione e la rivoluzione della vita quotidiana (1972)    Struttura familiare e comunismo (1973)                                                                                        La teoria dei bisogni in Marx (1974)                                                                                                Per una teoria marxista del valore (1974)                                                                                        Il futuro dei rapporti tra i sessi (1974)                                                                                      Movimento radicale e utopia radicale (1974)                                                                        L’irriducibile antagonismo dei bisogni (1977)                                                                              Istinto e aggressività. Introduzione a un’antropologia sociale marxista (1978)                    Teoria dei sentimenti (1978) * 2016                                                                                                  Le forme dell’uguaglianza (1978)                                                                                            L’ideale del lavoro dal punto di vista della vita quotidiana (1978)                                    Morale e rivoluzione (1979)                                                                                                                La filosofia radicale (1979)                                                                                                                  Il simposio di San Silvestro. Il principio d’amore (1981)                                                        Teoria della storia (1982) * 82                                                                                                            Il potere della vergogna (1983) * 2018                                                                                            Le condizioni della morale. La questione fondamentale della filosofia morale (1985)            La condizione politica postmoderna (1988)                                                                                Oltre la giustizia (1990) *80                                                                                                                  Etica generale (1994) * 94                                                                                                        Filosofia morale (1997) * 97                                                                                                            Una teoria della modernità (1999)                                                                                                    La bellezza della persona buona (Diabasis 2009) 

Io ormai non ho più paura per me, se non sono riusciti a eliminarmi nella fabbrica della morte nazista né a farmi tacere sotto l’impero sovietico, non ci riusciranno neanche i sovranisti. Ma ho paura per il mondo, per adulti e giovani di oggi e di domani“,   (Agnes Heller)