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Alla mia mamma che non c’è più

Si chiude un altro capitolo con la morte di mia madre, avvenuta stamane 21 settembre 2018, fino a dieci giorni fa, ero a Chieti, in giro con amici …, e qualche parente, perché nella realtà, sono pochi i parenti rimasti, adesso ancora meno.  –  Avevo deciso di tenermi tutto dentro …, anche la notizia, però, verrei meno al senso di coerenza, al mio senso di onestà con la rete, perché è una realtà virtuale che vivo con sentimento e verità, non posso deludervi, però è una lettera che scrivo a me stesso, non per darmi una giustificazione, ma solo per uscire dai momenti che si vivono a una certa distanza dagli eventi, distanza non solo chilometrica.  –  Purtroppo, negli ultimi anni, anche una distanza affettiva si aggiunge e ci allontana causati da mia sorella, che ha avuto ripercussioni anche nei rapporti con mamma che dalla morte di papà, avvenuta nel 2003, viveva con lei, anzi meglio precisare, è mia sorella che vive in casa di mamma.  –  A causa di questa loro convivenza, il comportamento di mamma è stato di parte e mi ha ferito enormemente, di conseguenza, per non fare da terzo incomodo, ho tratto le mie conclusioni, non la vedo da tre anni, l’ultima volta ci siamo salutati a casa di mio fratello Franco, la sua superficialità mi ha fatto desistere da successivi momenti d’incontro.  Sinceramente non mi sento in colpa per questa mia presa di posizione, ha prevalso certamente il mio orgoglio ferito, potevo scegliere un comportamento diverso, ma non volevo più rivivere certi momenti di vita familiare il cui ricordo mi porta solo rabbia.  Stamattina mi sono svegliato ricordando il sogno fatto, io alle prese con denti che cadevano come confetti, dentiere, ecc, conosco il significato di certi sogni, secondo i proverbi (caduta di denti morte di parenti), ho fatto un pensiero a mamma quasi 91 enne che da 5 giorni ho saputo stava ricoverata nel reparto intensivo al civile di Chieti per un infarto, l’hanno operata ma …, cristianamente sento di dire che era giunta la sua ora.      Le notizie mi arrivano celermente dai miei figli che vivono a Chieti, mentre svolgevo la mia quotidianità del mattino, dalla colazione alle cose di rete, appare prima il messaggio e poi la telefonata dei miei, primo Fabrizio, a seguire Daniele, che mi hanno avvertito della triste notizia.  –  Silenzio assoluto invece da parte della restante componente familiare, questo loro comportamento non lo capisco, una volta il sangue richiamava, non c’erano obblighi, e neanche doveri o cortesia, certe cose si sentivano dentro, si mettevano da parte i rancori, le chiacchiere e quant’altro, perché sono questi i momenti d’incontro e riappacificazione fra le parti.  –  Evidentemente il mondo su alcune questioni va in controtendenza, si perdono le cose che contano nella vita, la dignità dell’essere, il perdono e l’umanità, strana cosa quest’era della modernità, tutto scompare, onestà, principi, valori, fratellanza, solidarietà, amore, prevale su tutto il male, gli interessi, odio, rancore invidia, la caparbietà, la presunzione e a volte, lo stupido orgoglio.  –  Se devo interpretare questo momento di vita, senza dire bugie, sento che ci sto molto male, intanto, per non essere presente, non mi sento nascosto, solo tristemente lontano, ci sto male per questi comportamenti, nel mio buonismo avevo immaginato tutt’altro comportamento, anche perché mamma riposerà assieme a mio padre in quella che è la mia cappella al cimitero, da questo lato sono felice e sereno perché ho messo il mio contributo di figlio e fatto per loro quel che ho potuto.  –  Cosa si fa in questi casi …, quando si vive a distanza, non lo so, è però certo che qualcosa di diverso si sente, non è dolore ma lo avverto, all’interno di me stesso, non è solo nel corpo, ma anche nella mente, noto …, che elabora in continuazione e trasmette al corpo delle sensazioni che sono anche di leggero dolore fisico, infatti, sento dolenzia sull’incrocio delle costole nel davanti del corpo, la bocca dello stomaco sembra tappata, un’impressione, o solo come mi viene da interpretare, la parte superiore del corpo, pare muoversi in proprio, separatamente della parte restante.  –  Mentre la mente viaggia nello spazio e indietro nel tempo, trasmette le sue immagini invisibili dei ricordi, belli, brutti, vicini, lontani, offuscati, chiari, a colori o in bianco e nero, è un continuo che non si riesce a fermare, tutto è in movimento, tutto è contemporaneo, stranamente non crea confusione, tutto è di facile lettura, non posso paragonarlo a uno stato di apatia, però si perdono quelle normali funzioni quotidiane, tanto che viene meno anche l’appetito.  –  Che cosa posso aggiungere di altro, penso che il sogno sia stato il saluto che mamma, in ultimo, mi ha mandato, l’accetto e la ringrazio, sai che ti ho voluto bene ho fatto sempre quello che mi hai detto, sei tu che hai scelto un percorso diverso, forse ti sentivi più al sicuro con una figlia che con un figlio …, non ti rimprovero, già da tempo, ho cominciato a ricordarti nei momenti migliori, tutti nella vita commettiamo degli errori, spero adesso ti vedi con papà, mandatemi un saluto, riuscirò a capirlo e che sia un buon viaggio il tuo, ti voglio ancora bene mamma e te ne vorrò sempre.