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Leopolda 2018

Non abbiamo ceduto al rancore, all’ideologia e alla rabbia, anche se viviamo nei tempi di manganello web”.   (Matteo Renzi)

Accantonata la tre giorni della Leopolda, il cui risultato non è cosa chiara, o meglio esce fuori solo una nuova, non molto inedita  condizione che forse diventerà più leggibile dopo il tempo che si sono dati …, se non allo stesso congresso del PD.  –  Oltre la notevole partecipazione del pubblico, da registrare il buon lavoro delle proposte uscite dai numerosi tavoli a disposizione dei gruppi che si sono messi all’opera per costruire progetti futuri, non sono mancate le note curiosità, come del resto, non sono mancati i disappunti sul percorso indicato dal protagonista assoluto in Leopolda, che ancora una volta sbalordisce, ma non colpisce.  –  Pieno di amarezza appare Renzi, ma, con tanta voglia di dire e farsi ascoltare, proprio dall’inizio dei lavori, si è preparato per bene, in questi mesi, è restato per lunghi periodi in silenzio, adesso però non si mantiene, a dargli manforte c’è solo l’ex ministro Padoan, Minniti ha partecipato ai lavori un solo pomeriggio ma ha fatto scena muta, neanche ha risposto alla domanda dei giornalisti sulla sua candidatura alla segreteria del partito, in certi casi, il silenzio è d’oro.  –  A tale proposito, Facebook mi ricorda quello che ho scritto in una data non sospetta …, e non gioisco proprio, per aver indovinato la previsione, a distanza dei numerosi anni passati:

Tonino Palombaro 26 ottobre 2014 alle ore 17:30 · siamo destinati a vivere ‘il buio’, dopo Leopolda, nessuno lo ferma più, speriamo riesca a rottamarsi da solo, visto che, noi assistiamo impotenti”.

Ma anche un anno prima, fui critico, perché pure scrivevo:

Tonino Palombaro 26 ottobre 2013 alle ore 13:05 · e non permettiamoci più di cantare “o mia patria bella è perduta”, perchè come ha detto Muti, anche noi siamo colpevoli, accettiamo sempre tutto con ‘noncristiana rassegnazione’, non siamo più persone, siamo più semplicemente un ‘inutile branco’ che pascola, che va sempre più alla ricerca di quello che non c’è più”.

Sono io a chiedermi dov’erano gli altri del partito, la loro assenza, lascia pensare “che il noi usato” da Renzi, fosse riferito solo a se stesso e Padoan, rafforza questa mia veduta, gli atteggiamenti del relatore primario, (sempre lui Renzi), che propone un target diverso questa kermesse della Leopolda, forse causa delle assenze, nulla da spartire con il prossimo congresso del Pd, con le primarie, con le lotte di corrente, quasi a voler rimarcare che lui è pronto a creare un qualcosa di nuovo e diverso.  –  Se qualcuno ancora aveva dei dubbi, muore, nella situazione appena ufficializzata, l’avventura che voleva iniziare l’ex ministro Calenda, (peraltro, tramontato con il fallimento della famosa cena mancata d’inizio mese) inutile negare che continuando di questo passo, non si va da nessuna parte o meglio non si progredisce ma, sempre più si torna indietro nel buio che tutti vorrebbero evitare, senza dover rinunciare alle proprie aspirazioni.  –  Non è così che può funzionare, non si esce dalla crisi “politico identitaria” della sinistra, è ora di prendere atto del naturale turbamento dirigenziale.  –  Spaventa poi il silenzio dei grandi, che paghi dei risultati ottenuti (nell’ambito personale) ma anche per le situazioni in essere nel loro partito di appartenenza, aspettano chiaramente che altri siano a fare nuovi passi, perché da vecchi volponi della politica, troveranno il modo di rubare il loro pezzetto di pane, sembrano voler applicare il detto di Confucio:

Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico” …, aspetteranno tutti che arrivino le elezioni comunali e regionali, nazionali …, EUROPEE, eppoi  anche se separati, in coro si attiveranno e “faranno” cose mai fatte, applicandosi con anima e corpo.  –  Restano le distanze anzi aumentano, vanno davvero oltre a quello che qualcuno aveva ipotizzato, gli esperti avevano previsto altri scenari …, tutt’altro, meno che Renzi facesse ancora una volta delle nuove e oscene proposte, perché in un momento come quello che la politica nazionale sta vivendo, occorreva unitarietà a sinistra, inteso anche del fuori uscito Bersani (come ha dichiarato a Cartabianca), l’ovvietà della cosa, è, che ascoltando le diverse sinistre che vivono divisi a sinistra, non ci sono presupposti.  –  Sarà o meno colpa di Renzi, resta comunque l’incognita diffusa e preoccupante sul futuro dell’intera sinistra che sempre più offusca la situazione, sono tutti coscienti che la situazione non paga, ma non si fanno nuovi passi, ognuno ha le sue ragioni, ognuno vede a modo suo, ognuno ha la sua medicina ma il grande malato non guarisce, continua la sua degenza.  –   Restando sul discorso o sul progetto della Leopolda quello che non si capisce alla fine dei lavori, cosa vuole fare Renzi, dei diversi argomenti che potevano essere proposti nelle discussioni, ci sono da mettere in risalto solo le frasi a effetto che Renzi di volta in volta ha gridato dal palco ai presenti, per la quasi totalità, riferiti ai personaggi politici della Lega e dei 5 stelle.

La campagna di odio che abbiamo ricevuto in questi mesi è senza precedenti, qualcuno dice che bisogna rispondergli, ma vi dico che l’odio fa male ed è un boomerang che tornerà in faccia a costoro”.

Triste pensare che la strategia renziana, resta ferma alla vecchia formula di colpevolizzare gli italiani che hanno votato i partiti meno adatti per risolvere le problematiche del paese, in pratica al 4 marzo.  –  Aspetta il momento del fallimento che i gialloverdi faranno, avrà programmato per quel momento il suo rientro nei palazzi ma …, se non tira fuori qualcosa di concreto da tastare con mano, non è sicuro che il Paese, sotto il pericolo di default, chiamerà di nuovo lui e la sua squadra (vecchia o nuova)?Renzi scivola opportunamente a diverse domande dei giornalisti, perché risponde semplicemente:

“Non è il congresso, la cosa più importante il Paese sta andando a sbattere e davvero uno pensa che il problema sia scegliere tra Minniti e Richetti?

Gli preme presentare però la contromanovra (elaborata assieme al fido Padoan) in sei punti di programma:

__ Riduzione del deficit nominale al 2,1 nel 2019, all’1,8 nel 2020, all’1,5 nel 2021;

__ Recupero dei tagli fatti a Ecobonus, Ace e Iri;

__ Abolizione totale dell’imposta di registro;

__ Riapertura del progetto di Casa Italia;

__ Cancellazione dell’Irap,

__ Assegno universale per i figli dal 2020.

Non è solo contrario alle misure dei gialloverdi, appare molto sicuro di se, è il solito Renzi che tuona:

Chi vive di odio, crea il clima di una stagione e quest’odio porterà i giacobini sul patibolo, alla fine ci sono le conseguenze che restano da pagare”.   

Non dimentica e neanche trascura di dire qualcosa all’ultimo arrivato, ci va giù pesante su Foa, il Presidente della Rai appena eletto, che a un quotidiano israeliano, ha rilasciato dichiarazioni dove afferma che l’intero gruppo parlamentare europeo del PD, è finanziato dal noto finanziere George Soros, chiede per l’indomani la denuncia e si rivolge anche ai due Presidenti delle Camere:

Casellati e Fico: se avete a cuore il principio di trasparenza dei lavori parlamentari fate aprire le schede sull’elezione di Foa, è una vergogna, nemmeno Berlusconi arrivò a tanto”.

Anche vero, che lui gioca (in questo momento la sua carta migliore), perché nella sua disponibilità, ha il controllo dei gruppi parlamentari, avrà considerato che anche gli altri, si metteranno in movimento con altre strategie, cercando di formare gruppi o correnti che potrebbero contrapporsi al suo progetto futuro, è vero che la sua dialettica coinvolge, però, noto che anche gli altri possono contare oltre che alla propria dialettica, anche sulla stabilità dei consensi, come Zingaretti che, si è messo all’opera per costruire una sua squadra, ma anche Calenda non appare da meno e sarà una dura battaglia.  –  A questo punto, il panorama appare molto complesso e solleva non pochi interrogativi su quello che è nell’intenzione dell’ex leader, perché resta il solito ”fumo londinese”, nuovamente pensa di incantare il popolo di sinistra, compresi giornali e televisioni, allo stato attuale dato il consenso inspiegabile che hanno “il gatto e la volpe”, lo vedo molto lontano dalla traiettoria del ritorno al palazzo cui ancora mira.  –  Sicuramente mi procuro delle antipatie ma non trovo logico tutto questo suo parlare, questo suo criticare, (da destra a sinistra), pur nella giustezza della dialettica politica comune a tutti, solo adesso, pare abbia trovato la ricetta per sanare i mali …, a questo punto, sorge pure logica la domanda “ma perché non l’hai messa in atto quando avevi in mano il potere”, visto che qualche pezzo fastidioso del tuo puzzle, lo avevi rottamato.  –  Resta dunque il segreto sulle sue intenzioni, quasi da dire che ci troviamo di fronte a un “mistero buffo”, perché tutti sono presi, da operazioni di riposizionamento a sinistra, qualcuno spera di coinvolgere anche qualche pezzo della destra in un percorso di politica liberale, non è un fantasista, il suo nome è una realtà invisa a molti, un solo problema pare sia all’origine del rumoroso silenzio è troppo concreto, ha pure le carte in regola.  –  Nelle considerazioni di merito, mi chiedo perché non si tiene  conto del coraggio di Calenda, è nuovo nella politica, proviene da una formazione aziendale di grosso calibro, (Ferrari), ha lavorato al fianco di ottimi manager, è stato ministro nel governo Renzi e Gentiloni, ha portato a casa il grosso discorso dell’ILVA, (che non si pensi sia un prodotto di Giggino il napoletano, lui ha solo messo la firma, dopo aver cercato di buttare fango sul lavoro fatto da Calenda), ha le idee molto chiare e prima di tutti, ha cercato di far convergere altri a qualcosa di nuovo per davvero.  –  Molto meglio cercare persone dai diversi colori della politica, disposti alla formazione di un nuovo “soggetto politico” pronti a condividere le idee “repubblicano riformista” e trovare la giusta collocazione, senza destra, o sinistra, senza centrodestra o centrosinistra, sarebbe bello poter riscoprire il “centrismo” che non è una parola nuova, ma è stata poco abusata.  L’epoca del PD pare sia giunto al suo naturale “fine corsa”, dalle notizie quotidiane, appare privo da ogni interesse della stessa dirigenza rimasta, mancanza di contenuti, di strategie, di leader, per dirla tutta, è un grosso contenitore di cose passate, nessuno ha mai pensato di dover costruire il futuro e tutti si sono persi nel muovere critiche al nuovo governo.  –  Piaccia o no, ognuno per proprio conto, questi sono stati legittimati dal voto degli elettori che parimenti, hanno punito il PD, che poi …, hanno fatto la furbata di allearsi, è altro, ricordo che era stato proposto anche al PD di formare un governo sulla base di un “contratto” puntualmente rifiutato, quindi discorso chiuso.  –  Adesso “a sinistra” si pensa, o meglio è sempre Renzi che pensa e con il mazzo delle carte in mano, alla “Leopolda 9”, propone come primo passo, la formazione dei comitati civici, questa è la novità che fa pensare a un futuro senza il PD, senza i suoi dirigenti, che nei loro angoli, quasi si tirano i capelli per tornare sul piano della visibilità politica e istituzionale. Nell’ultimo week-end, (quelli del PD) con largo anticipo, hanno trovato la sorpresa dell’uovo di Pasqua, per niente piacevole e ancor più, con incognite che si aggiungono, non ho sentito e, siamo al giovedì, dopo la conclusione della Leopolda, dichiarazione del PD circa un futuro con o senza Renzi, con o senza il PD, con i problemi sul mal funzionamento del governo e tutto il resto.  –  Che Renzi pensa a un suo partito che non sia il PD appare molto chiaro, quello che non si capisce, è la forza che potrebbe avere, un 10% di consensi a essere tenero, ma cosa resta del PD, chi andrebbe con lui e quale sarebbe la novità, perché oltre le riflessioni sul senso generale della politica di sinistra e il chiaro senso di contrarietà, per le azioni intraprese dalla scompagnata compagine di governo, si presenta solo con l’idea dei “comitati civici”.  –  Altro ancora c’è, di discusso e anche molto criticato, tanta curiosità e interesse visivo ha destato la Boschi, che si è presentata ai lavori con un abbigliamento molto moderno e osservato, ma ha scatenato la solita polemica, lei però non ha voglia di prestare attenzione ai media, si limita a postare sul suo profilo di Twitter:

Bello vedere i volti di tante donne e uomini al tavolo sulle pari opportunità alla #Leopolda9 più diritti per le donne, significa far ripartire il Paese, anche se l’attuale Governo l’ha dimenticato”.

Resta il fatto che i suoi stivali a mezza coscia, hanno fatto litigare e non poco giornalisti ed esponenti dello stesso Pd, piccante il direttore Belpietro che dice con ironia:

Il Pd è sotto il tacco degli stivali della Boschi“.

Anche Nicola Porro dedica un suo momento televisivo:

La sinistra sta discutendo da circa 24 ore su un tema assolutamente prioritario ed interesse internazionale: gli stivali indossati da Maria Elena Boschi durante la convention renziana della Leopolda a Firenze …

Mentre il fotografo Oliviero Toscano molto divertito, dice:

Io lo so perché a voi di destra le mie foto a Maria Elena Boschi non piacciono: è perché siete dei pipp… che avrebbero voluto vederla nuda. E io invece l’ho ritratta vestita. Vi ho deluso, lo so. Ma l’ho fatto apposta per farvi dispetto”.

Polemica infine tra due colleghe, Giovanna Vitale di Repubblica, che apre e scrive “lo stivale stava benissimo alla Boschi”, queste poche righe, non sono piaciute a Mario Lavia ex direttore di Europa, che  ribatte;

Cara Giovanna, era proprio necessario scrivere di Maria Elena Boschi con stivali a metà coscia? Mi meraviglio, da una brava giornalista di Repubblica”.

Ma Giovanna in replica scrive ancora:

Non capisco cosa ci sia di male. È un dettaglio di cronaca, è legittimo che Meb li indossi (tra l’altro le stavano benissimo) e io che lo scriva per quel che è, senza malizia alcuna, forse altri hanno usato quel termine con malizia, non io, la malizia è nell’occhio di chi legge, non di chi guarda e ne scrive”.

Mi dispiace offendere la categoria delle donne, ma quando vogliono, sono ineguagliabili specie se devono mettere in cattiva luce altre donne …, cattiveria o gelosia? Decidete voi, questo è il commento di Selvaggia Lucarelli:

A me comunque nelle foto per Maxim la Boschi, me pare un incrocio tra una che ha appena partorito e una ricoverata per un’intossicazione da funghi.

Alla conclusione della “tre giorni”, le parole conclusive di Renzi solo l’appuntamento per la decima edizione della Leopolda, che inizierà il 25 ottobre 2019 e conclude puntualizzando che:

L’opposizione fa bene alla `Leopolda´. L’unico problema è che ciò fa male al Paese perché chi è al governo sta mandando l’Italia contro un muro”.

Ecco, su queste ultime di Matteo Renzi personalmente ho qualche dubbio, perché se è vero, quel che dice dell’attuale governo, è anche vero che a sinistra, la sinistra non ha ancora un piano o un progetto in contrapposizione, da mettere in conto, siamo ormai detentori di oltre un anno d’immobilismo, cominciato dalla campagna elettorale per il voto del 4 marzo scorso, il risultato ha peggiorato la situazione ancora non si riprendono dall’improvvisa rottamazione subita.  –  Tanto per dire, mi viene da pensare a Portobello, la trasmissione di Enzo Tortora, che dopo aver superato il suo calvario, si presenta al pubblico e chiede semplicemente “Dove eravamo rimasti?”, anche qui, sarebbe da chiedere …, solo che al buon Enzo rispose in coro un pubblico numeroso e affettuoso, pronto a riprendere da dove la magia si era interrotta.  –  Nella situazione che ho esaminato su Renzi, sul PD e tutto il resto; dire o dare una data mi sembra azzardata perché la confusione è enorme …, anzi indescrivibile.