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Coronavirus atto II

“Alla necessità di far capire, spesso, manca la voglia di capire”. (Tonino Palombaro) 

Ci sono dentro e non posso far altro che seguire l’onda di quelli che dicono a ripetizione di “stare a casa”, sono convinto che arriveranno giorni migliori, non so e migliori di oggi o di ieri, però e comunque migliori però, nella situazione, sento la necessità d’intervenire, anche se sono il primo, a riconoscere l’inutilità di questo post, “noi itaGliani” non possiamo confonderci con la massa, siamo proprio nati per distinguerci …, questa appunto è una di quelle occasioni.  –  Da qualche tempo ho abbandonato la politica e me la godo enormemente, sento di essere rinato pensando liberamente il mio quotidiano senza preconcetti o coinvolgimenti ideologici …, ciò premesso, queste poche righe non hanno un contenuto politico ma …, sociale, considerato che, siamo …, senza uomini politici che possano rappresentarci …, quelli in campo; stanno solo a vivere il loro momento di “stupidità”, poiché non hanno le capacità …, non hanno la voglia …, non hanno più una casacca e neanche provengono da forti ideali …, quindi (foraggiati da noi), sono semplicemente dei mangiasoldi, come le famose macchinette delle sale da gioco.  –  Discutere di questo “coronavirus”, dare delle direttive al paese sui modi comportamentali che ci porterà a vivere il nostro futuro più prossimo non è cosa facile …, accontentare tutti non è pensabile, favorire una categoria a sfavore di un’altra non è discutibile, quel che non si riesce a capire è la “gravità del momento”, come se fossimo i soli a dover vivere la situazione.  –  Il grosso problema in discussione, sono i tempi di riapertura delle attività, con le norme economiche da erogare e le procedure da mettere in campo per quelli che sono stati colpiti dall’evento, pensando anche alle semplici famiglie e ai singoli cittadini, in merito penso alla storiella “dell’asino di Buridano”. Perdonatemi …, personalmente non ho ricette da suggerire, leggo e m’informo come tanti altri e vedo che forse la Germania taglierà l’IVA a bar/caffè/ristoranti dal 19% al 7% dal 1 luglio, Berlino teme fallimenti a raffica, anche per la necessità di “riorganizzare” il sistema a seguito delle conoscenze che abbiamo sul virus.  –  La Francia non vive meglio il suo momento, tra il dire e il fare, c’è sempre di mezzo il mare, “nella decisione da prendere” e Macron mostra di essere come la torre di Pisa, pende ma non va giù, ripensa alla decisione presa ieri e soprassiede, per non parlare delle altre attività, il grosso del dilemma è come gestire la riapertura degli oltre 200 mila ristoranti e bar-cafè …, il suo blocco scade l’11 maggio.  –  Parlare della Spagna è un altro enigma, infatti, non parlano, non comunicano, il silenzio è davvero assordante e poi seguono altri paesi, la Romania che sblocca la sua prima fase il prossimo 15 maggio, come l’Austria, la distaccata Inghilterra dopo la batosta presa dal suo leader, si mostra più cauta nelle decisioni da prendere …, come del resto anche Trump dalla lontana America, si comporta come le luci direzionali di una vettura, funziona con un alternatore “mo sci e mo no”.  –  Il quadro clinico “del mondo” è abbastanza critico, c’è poco da discutere, ci resta solo di far ricorso alla nostra coscienza, è inutile lamentarsi con i politici di turno che già da soli, sono incapaci di ragionare con obiettività, adesso si trovano a dover prendere delle decisioni che mai avrebbero pensato, capisco le ragioni che tutti reclamano un diritto di precedenza …, ma allo stesso tempo, tutti dimenticano che stiamo sulla stessa barca, tanto per fare un esempio banale direi se si lamenta un ristoratore perché deve ridurre la sua capienza del 40 % …, allo stesso modo un autobus pubblico che di solito viaggiava con 60/70 persone tra seduti e in piedi, adesso dovrà viaggiare con 15 persone …, i costi saranno sempre a nostro carico.  –  Potrei continuare ancora con tanti altri esempi e non voglio annoiarvi chiedo solo un po’ di silenzio …, cerchiamo di meditare e assicuriamoci tutti prima di parlare o di scrivere che le meningi siano in linea con la propria bocca e la propria tastiera, i leoni vivono nelle foreste, non in un paese civile.  –   Vi chiedo solo di essere buoni con i vostri commenti, non menatemi troppo.  –  Ho vissuto per intero con il rigore chiesto i due mesi di “restare a casa”, adesso con questa piccola concessione, mi sono preso le mie responsabilità e sono uscito …, sono stato in dubbio fino all’ultimo se andare o meno, (leggendo su Facebook che c’erano controlli anche sull’ingresso al cimitero), alla fine ieri sono andato al cimitero, all’ingresso era in atto un funerale, il prete che benediva con i parenti disposti a circolo sul piazzale …, una visita ai miei cari e poi gli amici William, Lele, Italo, Ugo, il sacrario e il mio maestro Nicola Conti, la bella camminata lungo i viali mi ha un po’ rigenerato, c’erano persone ma tutte con le precauzioni di legge, poi sono sceso alla Trinità ma solo per curiosità, fa un certo effetto vedere questa trasformazione di luoghi e persone.  –  Qualcuno di certo si chiederà il perché di queste mie quasi personali esternazioni, non ho remore a rispondere, lo faccio così, giusto per passare la serata …, senza arrabbiature, perchè alla fin fine, questa è l’Italia che noi abbiamo costruito con quelle famose passeggiate dentro le cabine elettorali.  –  Abitualmente sono lungo a scrivere, perché amo arricchire le mie riflessioni dei particolari che sono legati agli argomenti, da qualche tempo, però, mi contengo, come adesso, appena qualche riga, un piccolo appunto per la confusione “sulla cura con il plasma”, che gira in rete (ma anche in Tv) tra conduttori, esperti e noi, (che più di tutti siamo preoccupati), volevo ricordare che la donazione non è un obbligo, ma solo un gesto di solidarietà, la donazione di plasma poi è solo una scelta del donatore, dei guariti quanti sentiranno di donare …, se poi i donatori oggi in Italia, sono appena sopra il 3% della popolazione adulta (potenzialmente donatore), i numeri sono talmente piccoli che forse appena si vedranno al microscopio, (da una persona che ha smesso di donare per limiti di età, con all’attivo 199 donazioni) buona serata a noi.  –  Arriva anche la curiosità, non chiedo per un amico …, come spesso leggo in rete, chiedo a nome di molti italiani che sono curiosi di sapere in tempo di “coronavirus”, cosa fanno quei cittadini che vivono il momento coperti dal “reddito di cittadinanza”.  –  C’è uno strano silenzio, (forse alimentato anche da un’improvvisa carenza istituzionale), che pensa a come uscire da questa crisi …, non dico che sembra sinistra la cosa, solo che ascoltando la Tv e leggendo in rete; apprendo che in questi giorni, circa 24 mila italiani che fino a qualche mese fa avevano un loro lavoro, “parrucchieri, baristi, camerieri, commessi ecc”, nell’ottica di ripensare il loro futuro, si sono dati disponibili per i lavori agricoli, i raccolti stagionali, versano in “grave sofferenza”.  –  Prendetela come vi pare questa domanda, certamente non è solo curiosità, c’è anche il diritto di sapere per chi paga le tasse, chissà chi potrà rispondere a questo rebus …, per concludere, ancora una riflessione in vista della prossima apertura del III atto sul Covid 19, so bene che non sono molto bravo in matematica, però …, 150 milioni di euro, (che sono stati raccolti alla data odierna), diviso 60 milioni di cittadini, mi sembra siano 2,5 euro pro-capite che abbiamo offerto alla “Protezione civile nazionale”.  –  Per carità mi fa enorme piacere sapere che il popolo ha molto a cuore la solidarietà, (non è questo il primo caso della raccolta di massa) …, sono curioso però, di sapere cosa ci hanno fanno …, cosa ci stanno facendo …, e cosa ci faranno con questi soldi.  –  Fermo restando che il comparto della protezione civile è finanziato direttamente dallo Stato …, fermo restando l’evidente sorpresa di avere “detto comparto”, impreparato e scarsamente dotato per certe emergenze (pure previste dai piani d’intervento) …, fermo restando che come sempre quando una cosa non va’, si ripete il solito gioco dello “scaricabarile” tra ministeri, regioni, farmacisti, ospedali …, l’elenco è ancora lungo, calma non ho dimenticato che già da marzo, i piani alti, hanno rinforzato le file con altre 500 unità operative.  –  Insomma tra il livello e il “vecchio piombo”, (uno strumento degli antichi maestri muratori), resta da prendere atto che IL MURO CRESCE STORTO, o meglio, il muro non cresce per niente e imperterriti, continuano a mandare in onda lo spot televisivo per “aiutare la protezione civile”, è diventata una vera ossessione.  –  Vale davvero il vecchio proverbio che recita “addò stanno tanti galli, non si fa mai giorno”, abbiamo 1000 e passa tra senatori, e deputati, 20 governi regionali che pure sommano altri 1000 e più eletti, inoltre ci sono i tanti “coordinatori” (ministeriali, di commissioni, tecnici, manager, consulenti, dirigenti …, non conosco i numeri) ma sono certo che la cifra totale supera i 4 zeri …, noi cittadini italiani di serie A – B e C, nella situazione, restiamo gli “unici polli da spennare” e in nome della grande solidarietà cui siamo dotati, regaliamo anche 150 milioni di euro alla Protezione civile …, e questi cosa fanno di tanto importante …, da 20 giorni puntualmente, stanno a dimostrare che non sanno approvvigionarci neanche delle misere “mascherine chirurgiche”, c’è sicuramente qualcosa che non quadra.  –  Vabbè …, stamattina al risveglio ho solo pensato che il mio è stato un cattivo sogno della notte …, dovuto anche al caldo afoso, purtroppo quando ho acceso il mio amico Pc, mi sono trovato davanti alla realtà …, non è un sogno, è solo che ci troviamo nostro malgrado, dentro una delle più grosse fregature …, non al quadrato ma al cubo.

“Bello sarebbe tornare agli albori, dovremmo però avere il coraggio della rinuncia, una libertà costosa, di non facile applicazione, forse restare nel mezzo potrebbe essere la logica soluzione, occorre e molto, il contributo personale di ognuno, per salvare il mondo”. (Tonino Palombaro)