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Pensieri al passato

Volendo fare dei distinguo sulla vita di quando ero ragazzo, o giovane, anche sposato, alle prime armi come dire negli impegni di vita, trovo tanta differenza tra “ieri e oggi”, non solo nella vita sociale, quella che si vive fuori della sfera familiare, ma proprio in tutti i sensi.  –  Senza discutere sulla comodità di cui oggi un po’ tutti ci privilegiamo, però, è innegabile che il bene che avevamo ieri, non è quello che abbiamo oggi, tante erano le cose che attiravano, certamente eravamo anche noi a contentarci di quello che avevamo, principalmente nell’alimentazione riscontro le diversità che mi fanno rimpiangere il tempo che fu, senza se e senza ma.  –  Faccio un elenco di quello che era il mio quotidiano mangiare, a cominciare dalla colazione, fino alla cena, devo dire che davvero è quasi tutto cambiato, a colazione ci stava sempre il latte, ancor oggi ritenuto un alimento prezioso, però niente è rimasto di prezioso a quest’alimento, ricordo che tante volte lo assaggiavo direttamente dalla “lattaia”, era ancora tiepido di mungitura, oggi pare sia pericoloso adottare certi comportamenti.  –  Non c’erano i biscotti come oggi per colazione, “pan di stelle, le gocciole, bucaneve” e via discorrendo, ci stava il pane di ieri l’altro, che messo dentro il latte caldo, aveva una squisitezza che non riuscirete a credere, alla domenica che era festa, al mattino anche latte e orzo, non “orzoro”. Mangiare come tradizione ieri uguale a oggi, pasta, semplicemente pasta, nient’altro che pasta, in tutte le versioni, non so’ con precisione se esisteva, però la panna non era prevista nella normale cucina, il riso era un pasto molto economico e contentava un po’ tutti, i legumi era una costante ripetitiva, fagioli, ceci, fave, con il riso o la stessa pasta spezzata, ma spesso si univano i rimasugli di pasta e si mangiavano “li richiamat”, pure il minestrone veniva preparato con una certa frequenza, la sera specie nel periodo invernale, quasi sempre il brodino, i più ricchi usavano i cubetti “Star” le famiglie meno possibiliste, solo olio e sale e un po di sedano, comunque dava un buon sapore.  –   Il sugo era preparato semplice dentro la settimana e solo la domenica, si faceva il ragù con il macinato, qualche pezzo di carne, sempre al sugo, che poi faceva da secondo, unito all’insalata come contorno, alla fine niente andava sprecato, con il pane si faceva anche “la scarpetta” al piatto.  –  Per noi ragazzi ci stava la merenda, che spesso divideva il tempo dello studio dal momento dei giochi, le nostre mamme erano brave, riciclavano tutto, semplice pane con olio e zucchero, se il pane era raffermo, una bagnata e sopra sale con un filino di olio, (rigorosamente d’oliva), non si costumava olio di semi, sarebbe arrivato più tardi secondo i miei ricordi, ma in estate era ottimo pane con sopra i fichi sbucciati.  –  Cenare la sera non ci stavamo molte varianti, spesso si cucinava al mezzogiorno anche per la sera, il primo solitamente si riscaldava, (la pastasciutta alla ferzora), che bontà, è per il resto, pane con una fetta di mortadella, raro il salamino che costava troppo, insomma si mangiava il meglio che ci si poteva permettere. Abitualmente si beveva acqua di rubinetto, il bicchiere di vino solo per gli adulti, comunemente gli uomini, le donne a volte solo un ditino per fare compagnia, per noi ragazzi qualche volta la gasosa e nelle grandi occasioni, il vino, solo un sorsetto da papà diversamente un bicchiere di “chinotto”.  –  La vita non presentava grandi momenti, era tutto molto più lineare, più semplice, si giocava la schedina, rigorosamente di sabato fino alle venti, si andava da tabaccaio, erano in tanti a cercare la fortuna in questo gioco, erano i tempi del sano gioco del pallone, il risultato era quello che dava il valore etico e morale dei calciatori, dovevano passare ancora molti anni per arrivare a inquinare è scoprire “calciopoli”, davvero una grossa delusione per tanti.  –  All’epoca, non erano i miei interessi ma, oggi sono i miei ricordi, la domenica si stava tutti con l’orecchio verso la radio, con “tutto il calcio minuto per minuto”, era il grande Niccolò Carosio che commentava le partite di maggior richiamo, era senza dubbio il miglior cronista, riusciva a far vivere dal vero il momento agonistico che si sentiva solo per radio, non c’era la moviola ma l’errore dell’arbitro, ci stava sempre, però tutto finiva con la classica ingiuria all’uomo nero della situazione: “Arbitro cornuto”.   –  Alla radio si vivevano anche altri momenti, oltre i notiziari, oltre lo sport, ci stavano le rubriche, dalle sei del mattino che iniziavano le trasmissioni; il meteo, il santo del giorno, il proverbio, le canzoni, i report degli eventi nel paese, il saluto degli italiani che lavoravano all’estero, curato dal grande Nunzio Filogamo, con il famosissimo motto: ”cari amici vicini e lontani buona sera”, ma ci stavano i comizi elettorali, un momento molto importante per la vita dei cittadini, i rappresentanti della politica nazionale che parlavano a tutta la nazione attraverso la radio, non potevano fare diversamente, certo si spostavano, ma solo nelle grandi città andavano.  –  Quando si andava al cinema, prima di trasmettere il film, ci stava un cortometraggio che informava gli spettatori dei fatti del mondo, non era quotidiano, perché era lo stesso che si trasmetteva per gli stessi giorni della programmazione del film, era titolata “la settimana Incom”, era anche interessante molto ben fatto, la Tv era ancora un bene raro e le notizie si ascoltavano soltanto dalla radio, mentre al cinema potevano essere viste.  –  Nei quartieri della città, era un fatto normale dividere i beni che si acquistavano, non c’era lo sfrenato consumismo odierno, a cominciare dai fotoromanzi, “bolero, grand-hotel, tipo, sogno”, che erano i più famosi, poi ci stavano gli altri settimanali, quelli d’informazione, “la settimana Incom, la domenica del corriere, crimen, Annabella, confidenze, ecc” che ci si scambiava. Questo modo di fare avveniva con normalità spesso eravamo noi ragazzi che andavamo dal vicino a prendere e portare, alcuni erano anche gelosi, perche collezionisti, le donne preferivano i fotoromanzi, gli uomini invece altre informazioni, tutti sognavano diversamente e vivevano con più tranquillità la propria condizione sociale.  –  Pure quest’ultima per me, è un ricordo di cui ho fatto pure “esperienza diretta”, un po’ mi arrabbiavo perché vedevo che non accadeva ad altri miei coetanei, però oggi devo dire grazie, ma all’epoca mi faceva vergognare e non poco, tante volte come una perfetta insegnante di economia domestica di oggi, al rientro dalla scuola dopo aver mangiato, ci obbligava, di lavare i piatti e pulire per terra, con la scopa e lo strofinaccio da terra, ricordo avevamo come pavimento mattoni veri e propri, questo ulteriore sacrificio di allora, in seguito si è comunque rivelato utile e fruttuoso, perché presi in appalto la “pulizia di un palazzo”, lavoravo come marmista e la moglie del padrone, mi chiese se ero capace di fare questi lavori, io ormai giovanotto con qualche impegno pure, dissi di si, lei mi mise alla prova che superai molto bene e nell’intervallo del pranzo mi facevo questo lavoretto, pagato extra, (mamma mai ha saputo di questa cosa).